IMPERIA – “Nell’ultima tornata elettorale, La Lega Nord ha registrato un risultato politico straordinario che l’ha portata ad essere, non solo a livello nazionale, ma anche a livello regionale, il quarto partito. Un successo che ha interessato anche la provincia di Imperia ed il capoluogo in particolare ove, dopo un anno di effetti negativi dovuti a tradimenti vari che hanno inciso sui risultati elettorali amministrativi, è stato raggiunto un bel 7,43%”.
A scrivere è la sezione cittadina della Lega Nord che prosegue: “La presentazione in Cassazione della raccolta firme per cinque referendum da parte della Lega Nord evidenzia come il pensiero “Lega” arrivi al cittadino. In provincia, la raccolta firme è stata sensibilmente alta, con risultati inaspettati che non devono essere trascurati nel messaggio che la sottoscrizione porta dietro sè.
Come è stato dichiarato dal Segretario Federale, On. Matteo Salvini, la Lega ha intenzione di “fare quello che dovrebbe fare il Governo e la maggioranza, ovvero dare risposte alle esigenze dei cittadini”.
La Lega Nord è dalla parte della gente, del cittadino, che non vuole perdere la propria dignità di lavoratore, di padre, di madre. Proprio per questo la sezione cittadina ha analizzato la situazione politico-economica locale giungendo alle seguenti considerazioni.
L’attuale Amministrazione comunale, un po’ di sinistra e un po’ di Nuovo Centrodestra, con a capo il Sindaco Capacci, un anno fa si è presentata sul campo di battaglia politico come colei che avrebbe cambiato Imperia, come colei che avrebbe amministrato nel nome della innovazione.
Oggi, a distanza di poco più di un anno, non possiamo che constatarne la sua incapacità. Non basta, per far tacere i più, fregiarsi della medaglia per la costituzione della “Go Imperia”, multiutility company, che risolverà tutti i problemi della città e dei cui obiettivi dibatteremo fra qualche mese.
Lo stesso Sindaco Capacci, ha scoperto le carte. Come riportato dagli organi di stampa di oggi, 1° agosto 2014, ha annunciato un rimpasto in Giunta, ammettendo che quest’ultima necessita di aggiustamenti. Cita che tra gli assessori non ci sono professionisti della politica; quindi, che qualche errore può essere fatto, seppur in buonafede.
E’ forse da ricordare al Primo cittadino che sugli scranni della Giunta Municipale non siedono di certo neofiti della politica, perché ben 6 assessori su 9, oltre al Sindaco, hanno già maturato esperienze politiche alle spalle.
L’unico modo per garantire una crescita economica stabile, è perseguire una politica di detassazione locale e una politica di snellimento della burocrazia.
Purtroppo, il Comune di Imperia non è in grado di fronteggiare il problema delle continue chiusure delle attività commerciali, garantendone la sopravvivenza ed eventualmente la continuità; non ha la capacità o il coraggio di assumere certe iniziative, magari supportando chi vuole investire nel nostro territorio. Promuovendo, ad esempio, un azzeramento dei costi di apertura delle attività imprenditoriali, o una detassazione dell’imposizione fiscale, seppur temporanea, della TARI, dell’IMU, dell’addizionale comunale, dell’occupazione suolo pubblico, potrebbe rendere il nostro territorio appetibile dal punto di vista degli investimenti. Tutto ciò comporterebbe anche un indotto lavorativo per gli imperiesi.
Il Comune cosa fa? Promuove le classiche politiche di sinistra, proprio come a livello governativo: aumenta la IUC, aumenta i costi dei servizi amministrativi, multa i cittadini al fine di raggiungere gli obiettivi di bilancio settoriale prefissati, diminuisce i servizi all’esterno, aumenta i posti a sedere in Giunta, aumenta il personale dello staff del Sindaco, nomina tecnici esterni, paga colazioni ecc., ecc.
Basti ricordare che l’aumento del numero degli assessori da 6 a 9, comporta per la cittadinanza imperiese maggiori costi, nell’intera legislatura locale, per 450.000 € circa; l’assunzione di 2 nuove unità lavorative nello staff del Sindaco (perché il personale in essere non era sufficiente o non era competente?) comporta per la cittadinanza imperiese, maggiori costi, nell’intera legislatura locale, per 350.000 €; le spese per la colazione di 8 professionisti esperti nell’ambito del settore portuale comporta per la cittadinanza imperiese costi pari ad € 320,00; l’incarico conferito a persona esperta di supporto al RUP comporta costi per la cittadinanza imperiese per 16.000 €.
E la lista non finisce qui.
Oggi ci troviamo a vivere in una città degradata, con rifiuti ovunque che debordano dai cassonetti, invasi dalla presenza di ospiti indesiderati, per non dire “RATTI”, con strade e marciapiedi sporchi, con zingari accasati in quello che avrebbe dovuto essere il più bel parco urbano della zona, con clochard e venditori di rose ad ogni angolo di strada e presso gli esercizi commerciali, con furti, ormai giornalieri, negli appartamenti. L’estate 2014 sarà ricordata dagli imperiesi e dai turisti per i cantieri aperti in mezzo ai pubblici esercizi e nelle vicinanze delle spiagge, per gli ascensori eternamente inagibili, per la spazzatura profumata, per i parcheggi a pagamento, per le multe per divieto di sosta, ecc. ecc.
Insomma, il quadro riassuntivo di una città che sta cadendo a pezzi, che sta bollendo, ma che la Lega Nord vuole rinvigorire.
Torna alla mente la storiella della rana bollita: se si mette una rana in una pentola di acqua che sta bollendo, la rana schizza fuori nel tentativo di scappare dal pericolo. Se, invece, si mette una rana in una pentola di acqua fredda, e poi la si mette su un fuoco basso, la rana non si accorgerà del progressivo aumentare della temperatura e finirà per bollire viva”.