“Per due anni ho lavorato per rimettere a posto questa chiesetta costruita da mio nonno”. Lo racconta Giovanni Amoretti in occasione dei festeggiamenti al Passo della Pistona (o “Pistuna” in dialetto). Un appuntamento fisso ogni anno, ad eccezione dello stop a causa della pandemia, a 1.040 metri di altezza, nell’entroterra di Prelà.
A organizzare l’evento, culminato con la Santa Messa, è il Comitato “Amici della Pistona” con il patrocinio del Comune di Prelà.
La storia della Chiesa della Pistona, Giovanni Amoretti
“Questa Chiesa è stata costruita negli anni 50 da mio nonno materno per assolvere a un voto. Sua mamma, che era praticamente paralizzata, dopo nove volte che l’avevano portata alla Chiesa di Laghet in Francia è guarita. Si erano dimenticati le stampelle a casa, lei si è messa a camminare ed è stata bene tutta la vita.
Dopodichè suo figlio, ovvero mio nonno, ha iniziato a costruire questa chiesa con l’aiuto di amici. All’inizio erano in molti, poi sono rimasti in pochi, alla fine sono rimasti lui e suo figlio. Ha avuto forti contatti con il Vescovo di Ventimiglia dell’epoca che lo coadiuvò dandogli forza e coraggio, dicendo che l’importante era che la chiesa fosse costruita bella e velocemente.
La Chiesa è stata abbandonata per 10 anni. Io un giorno andando per funghi l’ho ritrovata, avevo ricordi di quando ero piccolo, e l’ho trovata in uno stato pietoso, i portoni di ferro sfondati, c’era del letame dentro.
Sono andato a Sanremo da mia zia e le ho raccontato tutto. Mi ha dato tutti i documenti e ho iniziato a occuparmene per rimetterla in sesto.
Ora veniamo qui una volta all’anno facendo più volte la strada. Per ristrutturarla ci ho lavorato per due anni tutte le domeniche. È stata ristrutturata dal tetto all’interno. L’altare era sui mattoni. Ho fatto il finto marmo, perchè ho la passione per cemento e pitture”.