Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha respinto le dimissioni del Premier Mario Draghi, rassegnate dopo che questo pomeriggio il Movimento Cinque Stelle non ha votato, al Senato, abbandonando l’aula, la fiducia posta dal Governo sul Dl Aiuti.
Italia: Mattarella respinge dimissioni Draghi, mercoledì il momento chiave alle Camere
Mattarella ha respinto le dimissioni “invitando il Premier – si legge in una nota del Quirinale – a presentarsi al Parlamento, mercoledì prossimo, 20 luglio, per rendere comunicazioni, affinchè si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica”.
Quella di mercoledì, dunque, sarà una giornata chiave per il futuro del Governo Draghi. Una sorta di tempo supplementare. Dopo le comunicazioni del Premier alle Camere, e le successive reazioni delle forze politiche, si capirà se ci saranno o meno le condizioni, per il Governo, di andare avanti fino al voto, la prossima primavera, o se la caduta del Governo sarà inevitabile.
Crisi di Governo – Le motitazioni
La crisi di Governo si è concretizzata questo pomeriggio con la decisione, del Movimento Cinque Stelle, di abbandonare (in totale 61 parlamentari pentastellati) l’aula del Senato e non votare la fiducia posta dal Governo sul Dl aiuti, poi comunque approvato con 172 voti favorevoli e 39 contrati, stanziando 23 miliardi per famiglie e imprese contro caro energie e inflazione.
Tre i motivi all’origine del no del M5S al Dl aiuti. Le modifiche al Reddito di cittadinanza (potrà essere rifiutata una sola offerta di lavoro, e non più due), il mancato sblocco del Superbonus edilizio al 110% e il via libera per la realizzazione a Roma di un termovalorizzatore per risolvere l’emergenza rifiuti.
Le reazioni del mondo politico
Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia)
“Con le dimissioni di Draghi per Fratelli d’Italia questa legislatura è finita. Questo Parlamento non rappresenta più gli italiani. Daremo battaglia affinché si restituisca al popolo italiano quello che i cittadini di tutte le altre democrazie hanno: la libertà di scegliere da chi farsi rappresentare. Elezioni subito”.
Matteo Salvini (Lega)
“Italia vittima di No, capricci e minacce di 5Stelle e PD, ora parola agli Italiani”.
Enrico Letta (Pd)
“Ora ci sono cinque giorni per lavorare affinché il Parlamento confermi la fiducia al Governo Draghi e l’Italia esca il più rapidamente possibile dal drammatico avvitamento nel quale sta entrando in queste ore”.