“La crisi ambientale è un’emergenza. Se non facciamo niente, in 60-50 anni non potremo più coltivare per dare da mangiare ai nostri bambini. Bisogna fare qualcosa e sensibilizzare le persone“. Così Nathalie Massè, 49enne francese, racconta il motivo che l’ha spinta a salire in sella alla sua bicicletta e partire da Tolone per raggiungere l’India pedalando. ImperiaPost l’ha incontrata a Imperia, una delle tappe del suo lungo viaggio che durerà circa 10 mesi.
Nathalie ha raccolto idealmente il testimone dello stesso Sadhguru e il suo movimento “Save Soil” (salva il suolo), che il 21 giugno ha concluso il suo pellegrinaggio di 100 giorni, che da Londra l’ha visto raggiungere l’India, in moto, attraversando 27 paesi, per attirare l’attenzione sul preoccupante stato di degrado del suolo e siglare protocolli d’intesa con i governi più sensibili.
Nathalie percorrerà 30 mila chilometri e, dopo Francia e Italia, pedalerà alla volta di Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro, Kosovo, Macedonia, Bulgaria, Turchia, Iran, Pakistan e infine India, soggiornando in fattorie e in altri luoghi di rilevanza ecologica facendo affidamento su una catena di solidarietà che dal lancio del suo progetto si è generata spontaneamente, attraverso il passaparola e i social media.
Dalla Francia all’India in bici per difendere l’ambiente: l’impresa della 49enne Nathalie passa da Imperia
Ecco l’intervista
“Supporto il movimento ‘Save soil’ che ha come obiettivo quello di raggiungere almeno 3.5 miliardi di persone o il 60% delle persone con diritto di voto, in modo tale da poter chiedere ai Governi l’approvazione di leggi per proteggere il pianeta. Ho deciso di aderire al progetto, ispirata dall’incredibile viaggio di Sadhguru, per continuare su questa strada.
Durante il viaggio sosterò presso fattorie eco-friendly. Spiegherò a tutti gli obiettivi del movimento Save Soil, guarderò le pratiche di coltivazione e di cura del terreno, pubblicando le più ecologiche sui social media per spronare gli altri a fare altrettanto.
Sono partita il 21 giugno da Tolone, in Francia. Ora sono all’ottava sosta dopo Ventimiglia, dove sono stata ospitata in un’azienda agricola di famiglia. È stato bellissimo stare da loro.
Spero di impiegare 7-10 mesi per concludere il viaggio, vedrò come andrà. Mi sono fermata spesso in Francia, ora proverò a fermarmi di meno.
La parte più difficile? Le montagne sicuramente. Il mio corpo si sta abituando. Sono felice perchè sto costruendo sempre più contatti in tutti i paesi. È bello sentire di essere la benvenuta.
Un messaggio che voglio condividere? Penso che dobbiamo fare qualcosa. La crisi ambientale è un’emergenza. Se non facciamo niente, in 60-50 anni non potremo più coltivare per dare da mangiare ai nostri bambini. La politica deve fare qualcosa con leggi per proteggere il suolo. Questo è il mio messaggio”.