23 Novembre 2024 03:31

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23 Novembre 2024 03:31

Cervo: incubo crisi idrica, residenti e commercianti in rivolta. “L’acqua manca per ore. Situazione insostenibile, i bagni sono chiusi e i turisti scappano. Valutiamo un’azione legale”/Le immagini

In breve: Si fa sempre più profonda la crisi idrica nell'imperiese.

Si fa sempre più profonda la crisi idrica nell’imperiese. Tra i comuni maggiormente colpiti nelle ultime settimane c’è sicuramente Cervo. Una situazione che è andata peggiorando di giorno in giorno, con residenti, turisti e commercianti ormai al limite della sopportazione.

Cervo: crisi idrica, un intero paese senza acqua

L’erogazione dell’acqua si interrompe continuamente. Paola, proprietaria di una seconda casa a Cervo, in strada Casette, ha raccontato al nostro giornale l’odissea degli ultimi giorni, dal 22 al 24 luglio.

“Le interruzioni del servizio sono continue e improvvise. Si protraggono a lungo e non si hanno mai informazioni precise. Il 22 luglio l’acqua è mancata dall’una del pomeriggio, per dodici ore consecutive, sino alle due di notte. Siamo rimasti completamente a secco. Poi è tornata, ma all’una del pomeriggio del 23 luglio ci siamo nuovamente trovati senza acqua. L’erogazione è ripartita alle 3.30 della notte, sino alle 10.30 del mattino di oggi, 24 luglio, ora siamo di nuovo a secco. Siamo allo stremo. Con le alte temperature, la presenza di bambini e anziani, è impossibile continuare così. Penso che se le cose non cambieranno ce ne andremo”.

Un’altra residente, Francesca, aggiunge: “E’ una situazione indecente. Io ho due bambini piccoli, pensate cosa può voler dire rimanere 15 ore senza acqua. Noi siamo a secco e vediamo gente in spiaggia con le docce aperte. Capisco che il Sindaco faccia tutto il possibile, anche gli assessori, ma qui bisogna prendere in mano la situazione. Non si può vivere con le pentole piene d’acqua in casa, siamo ai limiti anche sotto il profilo del rispetto delle norme igienico sanitarie”.

Caffè al Castello.

Siamo a secco da tre giorni. I turisti sono giustamente inviperiti. Molti locali, tra cui il nostro, non possono tenere i servizi igienici aperti. C’è una sola autobotte per tutto il paese. Nessuno ci avvisa delle interruzioni, ne dei tempi di ripristino dell’erogazione. Dal Comune non abbiamo nessuna notizia, non risponde nessuno”.

Ristorante Serafino

“E’ un disastro. Tutte le attività si sono fornite di cisterne perché sapevano di rimanere senza acqua, ma 18 ore senza acqua è davvero troppo. Le disdette degli appartamenti sono ormai continue. Domani ci riuniremo come commercianti per fare un’azione legale.

Finiamo di lavorare e lasciamo le stoviglie da lavare per il giorno dopo. Ho chiesto all’amministrazione di chiudere almeno le docce delle spiagge, perché mentre noi siamo senza acqua vedo gente che si lava in spiaggia gli occhialini, i costumi e via dicendo. Non c’è neanche solidarietà dai paesi vicino, zero

Tolgono l’acqua senza dire niente e la ridanno senza dire niente. Come si può vivere così? Chiediamo che almeno ci vengano dati degli orari sull’erogazione dell’acqua, anche a fasi alterne. Ma non possiamo stare 18 ore senza acqua, è davvero insostenibile. Rivieracqua ha spiegato al Sindaco che si tratta di un problema legato al Roja. Mi auguro che qualcuno si attivi al più presto perchè non possiamo passare un’estate così, non possiamo lavorare. Ho detto anche al Sindaco che a mio modo di vedere dovrebbe annullare il Festival della Musica da Camera. Come puoi organizzarlo, portando a Cervo centinaia di persone che poi non puoi mandare in bagno? Provate a dire a uno straniero che non può usare il bagno perché non c’è acqua. Resta incredulo, per loro sono cose da terzo mondo. 

Ho dovuto telefonare a tutti gli appartamenti per dare la mia disponibilità a restituire la caparra. I turisti hanno diritto di sapere il disagio che troveranno quanto arriveranno a Cervo. Dopo la pandemia, ora la crisi idrica, siamo davvero allo stremo”.

Ristorante San Giorgio

“Da due giorni siamo senza acqua. C’è solo tre, quattro ore nella notte. E’ un disagio enorme. Io sono da 62 anni in questa cucina, il 31 agosto compio 76 anni e sono ancora ai fornelli, una situazione simile non l’ho mai vista. 

Avevamo gia una riserva di acqua, l’abbiamo aumentata con altri mille litri, ma non basta. Ieri sera abbiamo finito il servizio senza poter lavare i piatti. In bagno abbiamo messo le bottiglie di acqua. Non voglio prendermela con nessuno, ma qualcuno c’è che è responsabile.

Dicono che Rivieracqua non abbia i soldi per risolvere il problema. All’inizio dell’estate noi, come San Giorgio, ci siamo offerti di anticipare i soldi. Non ci è arrivata nessuna risposta.

Tutto è iniziato il 2 giugno, quando c’è stato il primo black out idrico. Avevo proposto di andare dal Prefetto, tutti gli operatori, organizzare iniziative. Al Sindaco avevo proposto anche di mettere dei cartelli in paese per dire che esiste questo disagio, ma che non è da addebitare agli operatori. Non ho avuto risposta. Se almeno sapessimo a che ora c’è o non c’è l’acqua ci si organizzerebbe. Cosi è impossibile. Siamo disperati”.

Bar Mediterraneo

“Questa è la mia situazione. Da giugno, tutti i sabati sera, devo chiudere l’attività perche resto senza acqua. Da due anni mi devo comprare il ghiaccio perché non si può fabbricare con l’acqua che va e viene. Ho tre dipendenti e non ho un ammortizzatore sociale per la mancanza d’acqua. Mi sono procurata una piccola cisterna d’acqua di mille litri, ma non posso caricarla. Non veniamo ascoltati, anzi veniamo quasi derisi.

Dare una spiegazione ai turisti di un disagio simile è molto difficile. Ci voleva tanto per venire incontro ai commercianti e ai residenti? C’è gente che non si può muovere da casa, soprattutto gli anziani. Ci rendiamo conto del disagio di non avere acqua? Eppure nessuno avvisa. Si fanno mille comunicazioni per feste in piazza e non si pensa a far fare un giro a qualcuno con un megafono per annunciare che l’acqua sta per andare via o ritornare. 

Come si può fare turismo in questo modo? Tutti sapevano di questo problema da febbraio, perché non è stato fatto nulla. Gli amministratori ci trattano a pesci in faccia e non ci rispondono. Chi aveva grandi cisterne sino ad oggi è stato zitto, ora che non può più ricaricarle parla. Anche questo non è senso di comunità.

Io avevo un B&B, ma l’ho dovuto cedere perché non potevo far pagare la pigione a chi veniva sabato e domenica e si trovava senza acqua. Ero in trattativa anche per cedere il mio bar, ma i compratori si sono tirati indietro proprio per il disagio della crisi idrica. Se io chiudo e lascio a casa i dipendenti non importa a nessuno. Qui a Cervo si parla tanto di cultura, ma anche l’acqua lo è. E’ un bene comune per il quale non si investe abbastanza”. 

B&B Corallini

“E’ un disastro. Siamo senza acqua in un borgo medioevale. Questo era un problema da risolvere tanto tempo fa. Era anche nel programma politico del Sindaco. E’ ovvio che vada risolto in qualche modo.

Anche dall’estero, ormai, sanno di questo problema. La notizia gira sui social, come quelle sull’autostrada. Io sono di Londra e vedo che gli stranieri leggono e poi poi vengono di meno. E’ un forte disagio. Dopo la pandemia bisognava facilitare il turismo, ma non è stato fatto. Cervo va valorizzata perché e una perla, unica, sulla costa. Come Porto Maurizio, a Imperia. 

Non posso far pagare a chi viene nella mia struttura e non trova l’acqua. Per noi operatori è una perdita economica, si lavora con molta fatica. In più Cervo ha una clientela di livello elevato. Si lamentano persone molto importanti, non è una bella pubblicità. Senza contare il problema dei parcheggi, degli escrementi di piccione, della pulizia. Tutte problematiche irrisolte che non permettono di valorizzare Cervo nel modo giusto”.

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