Franco Floris, presidente nazionale di Accademia Kronos, ai nostri microfoni denuncia la grave situazione legata alla carenza idrica, puntando il dito contro la forte dispersione di acqua nelle condutture e contro i cambiamenti climatici. Tutti aspetti che vedono una responsabilità diretta da parte dell’uomo.
“Colpe dell’uomo, come per il cambiamento climatico”
Spiega Franco Floris: “Siamo tutti responsabili, ognuno per la sua parte, anche per i comportamenti non corretti. Il fatto stesso che noi abbiamo gli acquedotti che perdono il 40% dell’acqua è una grave responsabilità. E’ un problema ambientale ed è un problema economico, perché comunque il cittadino paga la bolletta e in quella bolletta c’è anche l’acqua che va dispersa. C’è un doppio danno. Poi, dove ci sono i depuratori, l’acqua depurata noi la buttiamo in mare e questa è la seconda questione che viene subito alla luce. La terza è che noi non recuperiamo l’acqua piovana.
Tenete conto che nonostante i problemi della siccità in Italia, nel 2019 sono scesi 300 miliardi di metri cubi di pioggia. Noi ne recuperiamo in tutta Italia 5,6 miliardi di metri cubi, questo perché non abbiamo invasi. Noi abbiamo grandi dighe, ma abbiamo la mancanza di invasi nel territorio. Piccoli invasi, che sono molto molto importanti per raccogliere l’acqua piovana, per rallentare lo scorrimento dell’acqua da monte verso il mare, per produrre energia elettrica e per l’antincendio. È un’attività di contenimento di dispersione.
Poi c’è l’elemento fondamentale dei costi bassissimi per realizzare invasi nei letti dei fiumi. Si potrebbero fare facilmente, ma noi ce ne accorgiamo ogni volta che c’è un problema. Siamo quelli che interveniamo dopo.
In prevenzione si dice che un euro speso in prevenzione fa risparmiare 20 euro dopo, quando intervieni perché il danno è fatto e noi stiamo facendo lo stesso adesso.
Tutto questo ci lascerà un ricordo un po’ pesantuccio, perché in questo momento, in certe zone del nostro territorio, si sta pompando acqua salata, acqua di mare, con dei danni incredibili sia sulle tubazioni delle abitazioni ,sulle tubazioni pubbliche, sulle caldaie, le lavatrici e immaginate quanto costerà questa roba qua negli anni.
Inoltre non dimentichiamo che questo accelera l’intromissione di acqua marina nell’interno e vuol dire che il cuneo marino si introduce per tanti km a velocità all’interno e vuol dire che le nostre falde verranno occupate perlomeno fino a un certo punto dall’acqua di mare e anche questo non è un danno che si risolve in poco tempo.
Ci sarà un problema da gestire anche nei tempi a venire e qui c’è un altro problema ed è che l’uomo, il sapiens, purtroppo non sa programmare. Gestisce le cose nelle 24 ore quando c’è un problema, come dicevamo prima, oppure perché segnalato da qualcuno, oppure perché siamo sotto elezioni e i sottoservizi non fanno notizia. Invece secondo me è un tema fondamentale e utile da gestire, perché fa risparmiare i soldi, fa bene all’ambiente ed evita quello che sta succedendo adesso, cioè acqua salmastra, acqua marrone e acqua non sufficiente.
Basta pensare cosa sta succedendo nella nostra Liguria: chi mai avrebbe pensato che il Roja avrebbe avuto dei problemi. Oggi il Roja ha dei problemi enormi. Naturalmente mi auguro che anche qui ci sia l’intelligenza di capire che richiede risorse, che vanno messe in comune, anzi in comunità, perché i comuni sono separati da confini in questo caso fuori luogo. Dunque, secondo me, bisogna incominciare a ragionare tra bacini e non isolarsi. Questo è un tema. Il secondo, che ripeto è fondamentale, è non disperdere l’acqua e questi tubi dell’acquedotto, per dire quello del Roja, da anni avrebbero dovuto esser sostituiti.
Poi ci sono i cambiamenti climatici, un altro tema che evidentemente non interessa a nessuno. Un effetto delle emissioni dei gas serra, che sono quelli che stanno creando tutto questo problema, aggiunto al fatto che non piove. Problemi di surriscaldamento, lo scioglimento dei ghiacciai perenni. Non piove e quando piove fa dei danni. Come vedete vedete un tema molto impegnativo. Le emissioni dei gas serra dipendono dai comportamenti dell’uomo ed è una situazione esplosiva molto difficile da gestire.
Mi auguro che questa situazione faccia ragionare tutti noi a gestire meglio le cose pubbliche e a migliorarsi nella gestione di quello che manca, perché nulla è infinito“.