24 Dicembre 2024 01:17

24 Dicembre 2024 01:17

Imperia, crisi idrica: per il presidente della Provincia Scajola “il razionamento idrico è il provvedimento estremo”

In breve: L'analisi dell'emergenza idrica di Claudio Scajola nel corso del Consiglio provinciale 

Anche la situazione di Rivieracqua e la crisi idrica sono stati inevitabilmente al centro del Consiglio provinciale di questa mattina. Il presidente della Provincia Claudio Scajola nel fare il punto sulla situazione si è mostrato molto scettico sulle ipotesi di razionamento idrico.

L’analisi dell’emergenza idrica di Claudio Scajola nel corso del Consiglio provinciale

Il presidente Scajola nel corso dei lavori ha ricostruito la vicenda del sistema idrico e di Rivieracqua, ricordando come la società pubblica sia partita in modo deficitario e non efficiente fino a che non si sono messi insieme i gestori dei diversi acquedotti. Claudio Scajola ha anche ricordato come negli anni ’70 un lungimirante sindaco di Sanremo, Parisi, fece fare da Comune di Sanremo e Amaie, il Roja 1. Pochi anni dopo il Comune Imperia pose un tubo subacqueo da Capo Verde a Borgo Prino per prendere il surplus di acqua del Roja 1 e risolvere la crisi idrica del comprensorio imperiese che fino a quel momento veniva alimentato da pozzi. Ad un certo punto, l’aumento della richiesta di acqua evidenziò l’esigenza del raddoppio del Roja, con un ulteriore intervento fino a Ventimiglia e la creazione del Roja bis per alimentare imperiese andorese e dianese.

Scajola ha anche evidenziato come il costo dell’acqua del Roja sia alto, a causa della necessità di sistemi di pompaggio e come sia stato compiuto l’errore imperdonabile di abbandonare tutte le fonti precedenti, quali l’acquedotto di Rezzo, i pozzi dell’Impero e i pozzi del dianese. E oggi ci si ritrova con il Roja 1 chiuso da tre anni e il Roja bis che non basta più. Da qui il sollecito forte del presidente della Provincia a Rivieracqua e anche al Governo affinché vengano predisposte risorse di emergenza per mappare e riattivare i pozzi e cercare di evitare che la crisi idrica si allarghi a macchia d’olio, con l’aumento dell’afflusso turistico e il perseverare dell’assenza di precipitazioni.

Spiega Claudio Scajola: “Siamo a questo problema perché avevamo due Roja, uno e due, fatti nel tempo per garantire acqua a tutta la Riviera di Ponente, fino ad Andora, ma il Roja uno è fermo da tre anni e quindi abbiamo un acquedotto solo. E’ un fatto esecrabile che in tre anni non si sia sistemato questo acquedotto, con problemi idrici gravissimi per l’imperiese, il dianese e l’andorese. Abbiamo quindi fatto incontri con prefettura, commissario ad acta Gaia Checcucci e tecnici di Rivieracqua per fare una cabina di regia, per dare un po’ di acqua a tutti, ma le prospettive sono brutte, perché se non piove e aumenterà la presenza turistica, l’acqua diminuirà ancora

Abbiamo bisogno di fare provvedimenti a medio termine che non si sono fatti e quindi correre con il nuovo Roja. Abbiamo dato obbligo a Riviercaqua di fare un cronoprogramma perché questo tubo venga finalmente fatto e contestualmente vengano creati dei piccoli bypass

La razionalizzazione? E’ l’ultimo, estremo provvedimento eventualmente da fare. Il sistema idrico è molto complesso e non è che razionalizzando l’acqua la garantiamo a chi non ce l’ha. Stiamo facendo  delle manovre da dove è possibile bypassare per far arrivare un po’ di acqua. L’ultimo estremo provvedimento è di arrivare a dei razionamenti dove è possibile. Verrà domandato a Rivieracqua di predisporre un piano di razionamenti“.

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