Imperia. La risposta al Sindaco Brizio in merito alla struttura di accoglienza di Prelà non è tardata ad arrivare proprio da parte di uno dei “gestori” della casa di accoglienza Fabio Freri, che ha dichiarato:
“Gradirei rispondere al Signor Sindaco di Molini di Prela anche e soprattutto al fine di chiarire a tutti i cittadini quello che tutti i giorni stiamo cercando di portare avanti. A prescindere dal fatto che francamente non capisco il motivo per cui debba venire a conoscenzea del disappunto del Sindaco in merito alla nostra struttura solo leggendo i quotidiani o su articoli on line quando sarebbe bastata una telefonata, vorrei chiarire la nostra posizione perchè non ritengo corretto passare per chi non fa bene il proprio lavoro e che gestisce una struttura in cui non c’è un “minimo di sorveglianza e regna l,anarchia”.
Abbiamo stipulato una convenzione con la Prefettura ( i cui organi competenti tra l’altro ci fanno i complilenti per il lavoro che svolgiamo ) e sono convinto di poter affermare che facciamo tutto e molto di più di quanto ci compete con ogni mezzo a nostra disposizione e sopratutto con tanto cuore. Tra l’altro ci tengo a precisare che questo è un problemna che esiste solo a Prelà. Abbiamo infatti un altra struttura ai Piani in collaborazione con Don Antonello Dani dove non ci sono tutti questi problemi e dove gli ospiti tutti uomini adulti collaborano tutti i giorni per tenere pulito tutto il territorio circostante alla struttura e ben oltre ( adesso per esempio stanno pulendo tutti marciapiedi infestati dall erbacce adiacenti alle case popolari).
Probabilmente il signor Sindaco non si sarà accorto che stiamo cercando di far fronte ad una emergenza nazionale per non dire mondiale, probabilmente non avrà sentito che quasi tutti i giorni si parla di quest emergenza ( in sei mesi sono arrivati piu di 80000 profughi in italia ) e probabilmente non avra sentito nemmeno il ministro Alfano dichiarare che è prassi ormai comune che i rifugiati politici soggiornino solo alcuni giorni in Italia per poi proseguire il viaggio della speranza verso il nord europa. Credo che lo sappia tutto il mondo che l’Italia è una via di accesso per l’Europa ma forse per certe cose il mondo finisce a Dolcedo…..
Non voglio assolutamete far di tutta l’erba un fascio, sono assolutamete consapevole che a Prelà vivono persone tolleranti e che comprendono il problema, ma evidentemente non tutti capiscono quello che stiamo facendo. Non si capisce inoltre se al Signor Sindaco dia più fastidio che rifigiati politici ci siano o se invece tollera ancora meno il fatto che pochi giorni dopo se ne vadano…ma perche???? Come concordato con la giunta comunale ospitiamo solo nuclei familiari con bambini e non vi nascondo la commozione nel veder arrivare bambini con ferite da arma da fuoco, bambini a cui e stato negato il diritto piu sacrosanto del mondo, l’infanzia. Bambini che quando fanno un disegno come tutti i bambini del mondo rappresentano mamma papà e loro tenuti nel mezzo per mano solo che in alto nel cielo al posto di splendere il sole ci sono gli arei che sganciano le bombe… e questi sono i piu fortunati…. perche sono vivi e lo sono anche i loro genitori.
Bene noi cerchiamo di fare il possibile affinchè questi bambini possano riprendere a sognare, a vivere e se questo vuol dire aiutarli dopo un viaggio in cui il piu delle volte vedono la morte in faccia per poi ripartire per un altro paese…perche no! I bambini sono bambini… e sono uguali in tutto il mondo!!!
Ma cosa c’è di piu bello di sentire ridere e veder giocare dei bambini indipendentemente dalla provenienza e a maggior ragione quando sappiamo che sono anni che non possono farlo….. Forse a tutte queste cose ( e sono solo alcune ) il sindaco prima di fare certe dichiarazioni dovrebbe pensarci!!!!! Forse un altra cosa che il Signor Sindaco non sa quando dichiara di essere preoccupato per l’incolumità del proprio paese è che chi ha la fortuna di arrivare qui, è gente che in Siria sta molto bene ( anche perche il “viaggio ” costa molto). Arrivano da noi ingegneri, musicisti, insegnanti, tecnici di computer, laureati e non necessariamente dei deliquenti, gente costretta a fuggire dal proprio paese perchè c’è la guerra , perchè come ci riferiscono in Siria adesso o si muore sotto le bombe o ti arrestano perchè provi ad esprimere il tuo disappunto verso un regime totalitario!!!
Abbiamo aiutato famiglie che hanno perso tutto e tutto vuol dire veramnte tutto… familiari, amici la casa ….arrivano qui scalzi in pantaloncini e maglietta ( grandi e piccoli ), ma conservano la dignità! Ci ringraziano tutti i giorni anche per cose che per noi tutti ormai sono banalità. Ringraziano per un paio di scarpe per un pallone….per un piatto caldo e un tetto sulla testa dopo 4/5 giorni di mare senza cibo né acqua ammassati come un carico di bestiame con l’acqua che mano a mano che il “barcone ” va a avanti sale dalle ginocchia alla vita alla gola pregando di arrivare, pregando di toccare terra prima che il mare inghiotta loro e il loro carico di speranza. Ringraziano noi e l’Italia per quello che facciamo, per fortuna non sanno cosa pensa il Sindaco del paese che il sta ospitando…”.
Fonte immagine: Lavika.it