Si sono tenuti questa mattina, in Tribunale, a Imperia, davanti al giudice Anna Bonsignorio, gli interrogatori di garanzia di Vincenzo Speranza, imprenditore edile, titolare della Edilcantieri, e di Marino Masi, geometra comunale, raggiunti martedì scorso da due misure cautelari (rispettivamente arresti domiciliari e sospensione dal servizio) nell’ambito dell’inchiesta sul presunto giro di tangenti per favorire l’affidamento di appalti pubblici.
Imperia: tangenti, oggi gli interrogatori di Speranza e Masi
Vincenzo Speranza, difeso dagli avvocati Roberto Trevia e Alessandro Moroni, ha risposto alle domande del Pubblico Ministero Barbara Bresci. L’interrogatorio è durato circa due ore. All’uscita dal Palazzo di Giustizia l’avvocato Trevia ha dichiarato: “Abbiamo risposto a tutte le domande, chiarendo le singole circostanze contestate” .
Ha invece deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere il geometra del Comune di Imperia Marino Masi, difeso dall’avvocato Giuseppe Acquarone che, all’uscita dal Tribunale, ha dichiarato: “Ci siamo avvalsi della facoltà di non rispondere perché non abbiamo ancora visionato gli atti”.
Le accuse a Masi e Speranza
Masi e Speranza sono stati raggiunti da altrettante misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Imperia su un presunto giro di tangenti sull’affidamento di appalti pubblici che ha già portato agli arresti, oltre che di Vincenzo Speranza, anche del fratello Gaetano e dell’ex Sindaco di Aurigo e ex consigliere provinciale Luigino Dellerba.
Secondo l’accusa Speranza e Masi, cui vengono contestati i reati di corruzione e frode in pubbliche forniture, si sarebbero in primo luogo accordati per dissimulare la reale entità di lavori di manutenzione affidati dal Comune di Imperia alla Edilcantieri presso il cimitero di Oneglia, eseguiti nel dicembre del 2021, del valore effettivo di poche migliaia di euro, facendo fittiziamente risultare la realizzazione di opere per un corrispettivo oltre 25.000 euro.
Il geometra, inoltre, secondo quanto emerso, avrebbe ricevuto da Vincenzo Speranza, quale illecita remunerazione per aver attestato falsamente il corretto adempimento dei citati lavori, alcuni presunti favori. In particolare Edilcantieri avrebbe asfaltato un tratto di strada che conduce a due immobili di proprietà del funzionario comunale e avrebbe pagato, per una cifra pari a 6 mila euro, un impianto di allarme realizzato da altra ditta presso una proprietà del Masi.