Nel pomeriggio di oggi il Rotary Club Imperia ha donato un concentratore di ossigeno alla Residenza Protetta San Giuseppe di Dolcedo.
In precedenza il Rotary aveva già donato concentratori di ossigeno ad altre case di riposo imperiesi
Presenti alla cerimonia di consegna il presidente del Rotary Saul Convalle, il Past Governor del Distretto Rotary Silvia Scarrone e il presidente dell’Isah Stefano Pugi.
La donazione fa seguito ad altre donazioni simili effettuate in precedenza ad altre case di riposo del territorio imperiese.
Saul Convalle presidente Rotary Club Imperia
“A nome del mio predecessore Franca Amadeo, ringrazio il distretto del Rotary che ha permesso questa donazione importante.
Un cammino iniziato già da tempo, purtroppo con l’avvento del Covid, con gli aiuti che siamo riusciti a portare alle nostre realtà locali e sul quale stiamo proseguendo. Nel prossimo futuro riusciremo a consegnare altre attrezzature”.
Silvia Scarrone Past Governor Distretto Rotary
“È una attrezzatura che riteniamo piuttosto fondamentale. Consente agli ospiti delle case di riposo di avere comunque dell’ossigeno a disposizione sempre.
Grazie anche al contributo di USAID, che hanno dato un contributo importante. Siamo molto orgogliosi di poter offrire questo Device.
Riescono a offrire al paziente una concentrazione di ossigeno che va ben oltre il 40%. Sono apparecchi molto fondamentali”.
Stefano Pugi presidente Isah
“È fondamentale per delle criticità che possono succedere all’interno della struttura. Non posso che dire grazie, perché è un grande dono veramente importante.
Tutte queste cose che vengono donate a case di riposo come la mia, significa che sono entrare in un circuito e vengono riconosciute per la bontà dei servizi.
Sono fiero che sia arrivato questo dono, auguro che la nostra collaborazione possa continuare anche in futuro”.
Davide Berio Direttore sanitario Casa riposo Dolcedo
“Il concentratore è servito moltissimo in questo periodo di Covid. I nostri pazienti, specialmente con l’età, abbiamo pazienti anche di 102 anni, di solito soffrono di bronchite cronica, forma asmatica, insufficienze cardiache e respiratorie e hanno bisogno di questi strumenti.
Non sono traumatici e possiamo seguirli nel loro ambiente. L’anziano si sente disperso fuori dal proprio ambiente, per lui è una garanzia e un vero aiuto notevole dal punto di vista respiratorio.
È anche delicato, non è rumoroso, non da fastidio e non spaventa il paziente.
Siamo grati per questa iniziativa. La società ha bisogno di questa attenzione”.