Ok al passaggio di Rivieracqua da società consortile a società per azioni. È ciò che è stato approvato questa mattina, presso il Palazzo Comunale di Sanremo, prima dalla conferenza dei Sindaci dell’Ato idrico della provincia di Imperia e, successivamente, dall’Assemblea dei Soci di Rivieracqua. Una modifica dello statuto propedeutica alla possibilità dell’ingresso di un socio privato.
All’apertura della conferenza dei Sindaci è stato anche rinnovato il Consiglio di Amministrazione di Rivieracqua, con la conferma dei componenti per un altro anno: il presidente Gian Alberto Mangiante, la commercialista sanremese Sara Rodi e l’ex Sindaco di Diano Marina Giacomo Chiappori.
Rivieracqua: l’intervista al Presidente CDA Mangiante
Cosa cambia adesso?
“Cambia la veste giuridica con cui la società opera. Questo è un passo importante, che era già stato deliberato nella conferenza dei sindaci del 2019.
È un passo che traguarda la gara Europea, per cui si attenderà l’evento, che, insieme all’omologa dell’accordo di ristrutturazione pendente presso il Tribunale di Imperia, finalmente porterà in equilibrio anche la situazione pregressa di Rivieracqua”.
Ci sono polemiche sull’ingresso del socio privato. Cosa ne pensa?
“Sono legittime tutte le posizioni, devono essere motivate e sostenute. Il percorso è stato fatto alla luce del sole, attraverso diverse conferenze dei sindaci in cui si è portato avanti questo progetto.
A me sembrano un po’ tardive queste manifestazioni. Sono molto politiche.
L’aspetto decisivo è che a Rivieracqua servono 40 milioni per andare a sanare i debiti pregressi. Che arrivino dal pubblico o dal privato, non c’è distinzione.
La cosa su cui non si può transigere è che non arrivino i 40 milioni”.
I comuni si sono defilati?
“I comuni, quando gli è stata data la possibilità di intervenire definitivamente, hanno ritenuto di non seguire la strada esclusivamente pubblica.
Questo fa parte dei percorsi che si stanno intraprendendo e che il Commissario ad acta sta portando a compimento”.
Si parla di un possibile futuro ingresso di IREN in Rivieracqua?
“Io non sono in grado di poter dire alcunché su questo aspetto. Non ho mai avuto alcun contatto con IREN, né con altri possibili concorrenti, per cui mi aspetto che ci sia la massima partecipazione a questa gara.
Sarà massimo il risultato per Rivieracqua”.
Giacomo Chiappori
“Per quanto riguarda la conferma degli incarichi è piacevole sapere che mi hanno ridato fiducia. Abbiamo lavorato bene, abbiamo fatto delle trasformazioni all’interno di Rivieracqua, che adesso l’hanno rimessa agli onori del mondo.
Per quanto riguarda il cambio dello statuto, è una cosa normale e naturale. È evidente che bisogna togliere la parte consortile se vogliamo trasformarla in SPA.
Anche se non fosse un socio privato, ma una cordata di soci pubblici come i comuni, non si potrebbe fare con questo statuto qua.
I sindaci di Ospedaletti e Ceriana hanno fatto una precisazione che secondo me è importante. I 38 milioni minimi per l’entrata del socio privato o forse anche pubblico, lo devono fare in fretta. Altrimenti andiamo a gara ed entra il socio privato.
Non diciamo che poi l’acqua diventa privata e non pubblica. La società nuova sarà al 51% pubblica e al 49%privata.
È evidente che il socio privato all’interno avrà necessità di fare utili che devono essere suddivisi. Mentre se fosse interamente dei comuni, l’utile può essere ridistribuito in servizi e quindi più forza per poter fare tratti nuovi di questi acquedotti che sono obsoleti. Non è colpa di Rivieracqua se tutto questo non funziona.
Ancora oggi noi stiamo intervenendo su quella che è la crisi idrica, con soldi della società. Non è ancora arrivata una lira”.