“Mi hanno portato via mio figlio. L’ho visto una volta negli ultimi due anni, qualcuno mi aiuti, vi prego”. Questo il disperato appello di Mirko Bacchiocchi, 42 anni, di Imperia. Il dramma umano di Mirko, che ha raccontato la sua storia con due video su youtube di cui negli ultimi giorni, in città, si è parlato moltissimo, ha avuto inizio il 12 dicembre 2020, quando suo figlio, di neanche 5 anni, è partito per il Messico insieme alla madre. Ad oggi non è ancora tornato e il 42enne imperiese ha presentato denuncia per sottrazione di minore. L’udienza è stata fissata per il dicembre 2023 in Tribunale a Imperia.
Imperia: “Aiutatemi a riportare mio figlio in Italia”. L’appello di Mirko Bacchiocchi
“Dovevano stare sino al 12 marzo 2021 – racconta Mirko a ImperiaPost – come da accordi intercorsi tra me e la madre, ma non sono mai più tornati. Io sono riuscito a vedere mio figlio solo una volta, in questi due anni e mezzo, nel gennaio 2022, per due settimane. E questo perché sono partito e sono andato in Messico.
Ci tengo a precisare che mio figlio è nato e cresciuto a Imperia, dove ha tutti gli affetti, nonni, zii e parenti, e che la madre è di nazionalità italiana. Ci siamo conosciuti nel 2011 e mio figlio è nato nel 2016. In questi anni la mia ex compagna è spesso andata per qualche mese in Messico per motivi personali e in alcuni casi sono andato anche io. Quando è partito, mio figlio frequentava la scuola dell’infanzia alle ex Ferriere. Vivevamo insieme, benché registrati in residenze diverse e con due nuclei familiari diversi, da una parte io e dall’altra mia moglie e mio figlio.
Nell’agosto del 2021, visto che mio figlio non aveva ancora fatto ritorno in Italia, nonostante le mie ripetute mail di richiesta di chiarimenti alla madre, ho presentato denuncia alla Questura di Imperia per sottrazione internazionale di minore. Purtroppo non è cambiato nulla, i tempi sono lunghi. L’udienza è stata fissata per il dicembre 2023.
La situazione è rimasta invariata sino al 15 settembre del 2021, quando ho scoperto, recandomi in Comune per ritirare il certificato di residenza di mio figlio, da consegnare all’avvocato, che era giunta in Comune, dall’Ambasciata Italiana a Città del Messico, una richiesta di iscrizione all’Aire (residenza italiana all’estero, ndr) presentata dalla mia ex compagna senza il mio consenso. In Comune mi hanno direttamente notificato il provvedimento di accettazione della richiesta di iscrizione all’Aire per mio figlio.
Ho immediatamente contattato l’Ambasciata Italiana a Città del Messico per chiedere di stoppare l’iscrizione all’Aire di mio figlio e mi è stato risposto, dall’Ambasciata, che avevano comunicato al Comune di Imperia il mancato consenso del padre. Ho così presentato le controdeduzioni al Comune di Imperia il 28 settembre per chiedere l’annullamento, in autotuela, dell’iscrizione di mio figlio all’Aire per il mio mancato consenso, ma non ho ottenuto nulla. Il Comune mi ha risposto il 4 ottobre, sostenendo, in sostanza, che c’erano i presupposti per l’iscrizione all’Aire visto che mio figlio vive in Messico dal dicembre del 2020 e che non ci sono provvedimenti dell’autorità giudiziaria.
Ma com’è possibile? Dove sono i miei diritti di padre? Una persona, padre o madre che sia, può portare il proprio figlio all’estero e addirittura chiederne il cambio di residenza senza l’autorizzazione dell’altro genitore? Io mi appello alle istituzioni perché intervengano. Mio figlio attualmente si trova in Messino con il passaporto scaduto, nel settembre del 2021, e con l’assicurazione sanitaria scaduta nel marzo del 2021. Per fortuna riesco a sentirlo quasi tutti i giorni attraverso le videochiamate.
Ho provato a interessare della vicenda anche il Sindaco Claudio Scajola, ma non ho mai ricevuto risposta.
Io voglio solo poter rivedere mio figlio, vederlo crescere, stare con lui, vedere riconosciuti i miei diritti. Vorrei che il mio Paese, l’Italia, il mio Comune, Imperia, mi tutelassero. Mio figlio è italiano, è nato a Imperia, e mi è stato sottratto e portato in Messico. Ho contattato anche Le Iene. Vorrei che il Tribunale capisse la mia situazione, dicembre 2023 è lontanissimo. Spero che l’udienza possa essere anticipata. Aiutatemi”.