“E’ di ieri la nota di una ‘componente del Partito Democratico’, tale ‘Energia Democratica’, sconosciuta ai più, che, con toni che non comprendo, rimpiange i sindaci che si occupavano di ‘acqua, fogne, scuole e strade’, mentre oggi si occupano di tagli di nastri mentre ‘l’acqua non esce dai rubinetti’ ed il depuratore ‘inquina l’aria con miasmi’, vagheggiando ‘improbabili torri’ – Cosi in una nota stampa il vicesindaco di Imperia, Giuseppe Fossati, in merito all’intervento di “Energia Democratica”, componente del Partito Democratico, sulla crisi idrica in provincia.
Imperia: vicesindaco Fossati replica a Energia Democratica
“Poiché è più che evidente il riferimento al Sindaco di Imperia ed alla sua Amministrazione, corre l’obbligo di replicare come, forse, ad ‘Energia Democratica’, qualunque cosa sia, manchino i ‘fondamentali’, ossia le nozioni di base per poter intervenire sull’argomento idrico: ‘acqua e fogne’, per legge e da tempo, non sono competenze dirette delle Amministrazioni comunali, nello specifico di quella di Imperia, bensì sono competenze esclusive dell’Ato idrico, del suo Commissario e di Rivieracqua.
I Sindaci, certo, devono e possono vigilare, sollecitare, stimolare, ossia fare quello che il Sindaco Scajola ha fatto e sta facendo, con indubbio merito e con la tenacia che tutti gli riconoscono.
Sono quattro anni che il Sindaco di Imperia propone ai soggetti competenti una linea da seguire, anzitutto la realizzazione di una nuova condotta lungo la nuova ciclabile cittadina ed interventi per risolvere i problemi del depuratore, prima inascoltato, ma poi, perché il tempo è galantuomo, vedendo finalmente porre in essere quanto da lui proposto da anni.
Il tutto non senza tagliare certamente i molti nastri, delle molte opere, di competenza comunale, realizzate ed in corso di realizzazione.
A Energia Democratica evidentemente non piacciono i tagli di nastro, spiace, personalmente li trovo un bel momento di condivisione civica, ma credo sia il caso di evidenziare un dato: per tagliare un nastro, occorre prima aver ideato, progettato, finanziato e realizzato un’opera.
Il taglio del nastro chiude un iter di lavoro ad impegno. Pregherei di tenerlo sempre presente.
Così come chiederei di tener presente che è imminente, per Imperia, una serie di opere in materia di ‘scuole e strade’ come non si vedeva da decenni. Tanto per rimanere in tema di tagli di nastri.
L’intervento di Energia Democratica si chiude ponendo ‘interrogativi inquietanti’ (sic!) sulla situazione debitoria di Rivieracqua, su quali errori siano stati commessi e da chi, se i debiti verranno messi in bolletta, se il paventato ingresso del privato si ponga in contrasto con l’esito del referendum e che contropartita chiederanno i privati.
Sui primi tre interrogativi, la risposta è complessa, ma credo che chi ha posto i quesiti abbia la risposta in casa.
Quanto al rispetto del referendum, la risposta è nota. L’acqua è pubblica, per legge, ma non sussiste alcun ostacolo giuridico alla gestione del ciclo idrico integrato da parte di una società mista, ovviamente con la scelta mediante gara del socio privato.
Diverso è il tema politico sulla opportunità che ciò avvenga, tema su cui ciascuno ha, legittimamente, il proprio punto di vista.
Certo è che, nella situazione data, l’unica possibilità di evitare il fallimento di Rivieracqua è l’ingresso di un socio privato. Piaccia o no”.