Tensioni anche nei consigli dei Comuni del Golfo Dianese, come già avvenuto in altri Comuni come Dolcedo, Costarainera e Bajardo, in merito all‘ingresso del socio privato in Rivieracqua, la società che gestisce il servizio idrico integrato della provincia di Imperia, approvato dall’Assemblea dei soci lo scorso 10 agosto.
Privati in Rivieracqua: tensioni nel Golfo Dianese. Diano Castello dice no, polemiche a Cervo e Diano Marina
A Diano Castello, il consiglio comunale ha recentemente bocciato all’unanimità la proposta di ingresso dei privati in Rivieracqua.
Per quanto riguarda Cervo, nella seduta del Consiglio Comunale di ieri, la maggioranza che sostiene il Sindaco Lina Cha ha bocciato la mozione per l’acqua pubblica del gruppo di minoranza “Uniti per Cervo”, firmata dai consiglieri Mino Vernazza, Alberto Alberti e Mario Drappero, ma non senza conseguenze. La votazione si è infatti conclusa con cinque voti favorevoli (compreso quello della prima cittadina) e tre contrari, ma con un’importante astensione, quella della consigliera di maggioranza Annina Elena.
A Diano Marina, la minoranza è intervenuta con una nota stampa firmata da Francesco Parella (Diano Domani) e Marcello Bellacicco (Diano Marina) per richiedere un consiglio comunale straordinario per discutere la pratica relativa all’ingresso del socio privato in Rivieracqua.
Sull’argomento è intervenuto il Presidente Comunale di Diano Marina Francesco Bregolin.
“Con queste poche righe spero sia l’ultima volta in cui debba dare delle spiegazioni sul mio operato da Presidente del Consiglio Comunale di Diano Marina – ha scritto Bregolin – Ho letto la nota delle minoranze consiliari nella quale non si accoglieva, per mia decisione, la mozione presentata da un gruppo consigliare relativa alla privatizzazione della società Rivieracqua nell’ultima riunione dei Capigruppo del 22 agosto scorso.
Per il ruolo che ricopro mi devo attenere alle regole a prescindere, in quanto questo consiglio comunale straordinario trattava argomenti presentati dalle stesse opposizioni (in parte presentati non in maniera corretta sotto forma di interrogazioni nel precedente Consiglio Comunale) per le quali andremo a discutere nel prossimo Consiglio Comunale del 29 agosto.
Proprio perché questo Consiglio è stato presentato da un quinto dei consiglieri presenti, i quattro di minoranza, lo statuto comunale (che non abbiamo in alcun modo modificato ma è in vigore da anni) recita all’ articolo 10 comma 3: “il Consiglio Comunale è convocato …. quando lo richiedano un quinto dei consiglieri assegnati. In questo caso la seduta deve avvenire entro e non oltre 20 giorni dalla richiesta inserendo solo le questioni richieste.”
Io avrei voluto inserire due punti proposti dalla maggioranza ma non ho potuto, quindi neppure la mozione che andremo a discutere nel Consiglio Comunale successivo a questo.
Continuo a stupirmi e rammaricarmi perché dalle minoranze, le quali provengono da ruoli dove le regole contano per davvero, non si debbano applicare al Consiglio Comunale.
Sarà questa l’ultima per cui interverrò su questioni formali, il mio ruolo è solo gestionale e propedeutico al buon funzionamento del consiglio comunale”.