Imperia. I lavoratori e cittadini di Imperia di Lotta Comunista hanno inviato un volantino a sostegno dell’Agnesi e contro la sua chiusura: “Come lavoratori coinvolti in diversi processi di ristrutturazione e preoccupati per l’andamento occupazionale della provincia e per il futuro nostro e dei nostri figli abbiamo realizzato un volantino che fa il resoconto sulla situazione attuale dell’Agnesi e dei passi che secondo noi devono essere fatti per raggiungere l’obiettivo comune della difesa del lavoro”.
Ecco il testo:
Dopo mesi di inconcludenti incontri con la Colussi, di processioni dagli Enti Locali e di patteggiamenti sindacali, la via imboccata pare restare quella della chiusura dello storico stabilimento di via Schiva. Infatti, se da un lato la proprietà guadagna tempo ottenendo il blocco degli scioperi e dilazionando gli incontri senza prendere impegni precisi (almeno pubblicamente sino al 9 settembre), dall’altro procede invece con passi concreti:
- chiusura del molino (con smantellamento di alcune selezionatrici ottiche già predisposto da “accordi” precedenti …)
- atteggiamenti di chiusura verso Sindacato e Istituzioni
- mobilità per i dipendenti (ultimamente contrattata individualmente fuori da ogni accordo, sguarnendo così la filiera produttiva)
Dobbiamo dare battaglia da subito, non ci sono “santi protettori”: le azioni, anche eclatanti, dei dipendenti sono giunte sino alle stanze della politica, facendo registrare qualche segnale solo perché la politica è stata sollecitata e messa con le spalle al muro (una politica con pochissimo potere decisionale e dove il controllo della spesa ormai è in mano alla BCE); ben venga l’attenzione da qualsiasi latitudine politica provenga ma il tempo stringe, non è più l’ora dei proclami e delle buone intenzioni!
Il sindacato deve cambiar rotta, ricompattando i lavoratori, deve passare all’azione, dirigere, proporre e non subire, impotente, i diktat della proprietà:
- occorre mobilitare tutti i lavoratori della provincia tramite uno Sciopero Generale: l’Agnesi è un test troppo importante; perdendo questa azienda ci si avviterà in una crisi industriale e occupazionale irreversibile. Un’azione pratica potrà arrivare dagli Industriali quando convinceranno il proprio “socio” Colussi a più ragionevoli condizioni per Imperia e la pressione potrà avvenire solo bloccando la produzione nelle altre realtà economiche;
- occorre indire una Assemblea dei lavoratori davanti alla fabbrica coinvolgendo delegazioni delle altre Categorie, dei Sindacati, degli Enti locali e della Cittadinanza;
- occorrono azioni di opposizione in fabbrica per impedire il trasferimento delle macchine (in altri stabilimenti liguri in lotta ciò è stato fatto!);
- occorre far sentire “il rumore del lavoro” in tutta la città e in tutte le strade: la Compagnia Portuale può bloccare il carico e lo scarico delle merci verso le altre aziende e servizi della città?
- occorre che il Comune vincoli, in modo chiaro e irrevocabile, le aree del pastificio all’attività industriale, in modo da liberare i lavoratori dal ricatto della speculazione edilizia, solo così si concretizzerà la solidarietà votata unanimemente dal Consiglio comunale del 29/7/14.
E’ finito il tempo delle vuote chiacchiere e dei “mille attori” che recitano a soggetto, senza un canovaccio strategico. Questa non è una farsa ma un dramma sociale: è ora di far sul serio!
C.S.