29 Dicembre 2024 03:01

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CASO SCAJOLA. LA MOGLIE E I FIGLI: “ARRESTATO COME IL PEGGIORE DEI BOSS. FA RABBRIVIDIRE FACILITÀ CON CUI SI PUÒ DISTRUGGERE UN UOMO”

In breve: Maria Teresa, Piercarlo e Lucia: "Scajola non può riavere la libertà. E i suoi figli devono dormire fuori di casa 5 giorni su 7. Fa rabbrividire facilità con cui si può distruggere un uomo. Registriamo profonda inquietudine per quello che stiamo vivendo"

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‘Nicchie scavate nel muro. In piccoli vani nascosti da quadri o stampe. Edicole’. Anche questo si legge (nel caso specifico sul quotidiano ‘La Repubblica’) tra le tante montagne di fango, fin qui montate grazie alla giustapposizione a effetto di fatti, interpretazioni, fantasie, calunnie.

Lo scrivono in una lettera aperta Maria Teresa, Lucia e Piercarlo Scajola, rispettivamente moglie e figli dell’ex ministro dell’Interno.
Assicurando che non esiste un archivio segreto di Claudio Scajola, ma una serie di ordinari angolari rapid che raccolgono buona parte della sua non ordinaria vita (ecografie dei figli nella pancia della mamma comprese), registriamo la profonda inquietudine per quello che stiamo vivendo. Non è il merito a farci rabbrividire, ma il metodo. Un metodo che consente di rappresentare e consolidare l’immagine di una persona per ciò che non è, aggredendola nelle uniche ricchezze cha ha avuto: il suo consenso e la sua famiglia”.

Claudio Scajola è stato arrestato come il peggiore dei boss, prima del processo, ed è tutt’ora in stato di custodia cautelare, sulla base di fantomatiche accuse di partecipazione esterna in associazione mafiosa, non supportate da alcuna prova e lunari per chiunque ci abbia avuto a che fare anche per una sola ora della sua vita. È grazie a questa accusa, già rigettata dal Gip, che si sono svolte le costosissime indagini, fatte di migliaia di intercettazioni telefoniche, pedinamenti, perquisizioni, intercettazioni ambientali. È per queste accuse, rigettate e anche risibili una volta aver letto le carte depositate, che Claudio Scajola è ancora in regime di custodia cautelare”.

L’8 di agosto sarebbe scaduto il termine. Il 5 di agosto è stato invece autorizzato il rito immediato per l’unico reato discusso: tentativo -da dimostrare!- di procurata inosservanza della pena. Per questo reato non sarebbe prevista la custodia cautelare e probabilmente, anche in caso di condanna definitiva, nemmeno un giorno di carcere, poiché si tratta di una persona incensurata. Ciononostante, Scajola non può riavere la libertà. E i suoi figli, ad ora, devono dormire fuori di casa 5 giorni su 7. Fa rabbrividire la facilità con cui si può arrivare a distruggere un uomo. Noto o meno noto che sia. Ma non vogliamo mai smettere di avere fiducia nella Giustizia della magistratura“.

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