Secondo la Procura i quattro indagati: “omettevano di richiedere la necessaria autorizzazione nonché di procedere al trattamento delle acque reflue fognarie, determinando una situazione di inquinamento”. Questa mattina il Giudice per l’udienza preliminare Fabio Favalli ha accolto la richiesta delle difese rinviando al fine febbraio del prossimo anno.
Si tratta della vicenda relativa ai 5 “sfioratori” (che si trovavano nelle zone della foce dell’Impero, San Lazzaro, ex Ferriere, Caramagna e Barbarossa.) posti sotto sequestro nel luglio del 2011. L’inchiesta è stata portata avanti dal Noe (nucleo operativo ecologico) dei Carabinieri dopo che l’Arpal aveva riscontrato dei valori di inquinamento del mare che erano superiori a stabiliti per Legge anche del 100%.