26 Dicembre 2024 06:48

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Imperia: depuratore, inchiesta disastro ambientale. Parla Comitato Tutela Ambiente. “Finalmente qualcosa si muove. Da anni lamentiamo la cattiva gestione del sistema fognario”

In breve: Il Comitato per la Tutela dell'Ambiente e della Salute Pubblica commenta la notizia relativa alla chiusura dell'inchiesta, da parte dellaProcura della Repubblica sui continui sversamenti in mare del depuratore

“Finalmente qualcuno ha risposto alle nostre sollecitazioni e allo sdegno dei cittadini che rappresentiamo. Da anni lamentiamo la cattiva gestione del sistema fognario della città e del depuratore da parte dell’Amministrazione Comunale e degli Enti interessati”. Così il Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute Pubblica commenta la notizia relativa alla chiusura dell’inchiesta, da parte dellaProcura della Repubblica sui continui sversamenti in mare del depuratore, che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Valerio Chiarelli, direttore esecutivo di Rivieracqua, e Valter Cammelli, amministratore delegato di Amat, le due società incaricate, nel corso degli ultimi anni, della gestione del depuratore.

Imperia: disastro ambientale, parla il Comitato per la Tutela dell’Ambiente

“Il Comitato dopo aver letto l’articolo apparso su ‘Imperiapost’ in data 26 agosto 2022 inerente l’inchiesta della Guardia Costiera per disastro ambientale ha esultato perché finalmente qualcuno ha risposto alle nostre sollecitazioni e allo sdegno dei cittadini che rappresentiamo.

Da anni lamentiamo la cattiva gestione del sistema fognario della città e del depuratore da parte dell’Amministrazione Comunale e degli Enti interessati.

Già nel 2018 il dott. Luigi De Carlo (presidente del Comitato sopra citato) insieme all’ing. Enzo Bessone e al dott. Antonio Morosi avevano presentato in data 12 luglio un primo esposto alla Capitaneria di Porto di Imperia con le firme di 158 cittadini perché in zona Borgo Prino (vedi articolo su La Stampa del 10/05/2018) si verificavano frequenti sversamenti di liquami fognari sulla battigia da parte dello sfioratore di troppo pieno.

Successivamente in data 25 luglio 2020 il De Carlo insieme ad altri cittadini avevano allertato la Capitaneria di Porto, il Comune e l’AMAT perché il 24 luglio, in seguito a un temporale in zona Borgo Foce-Borgo Cappuccini si era verificato un allagamento dell’intero piazzale adiacente la foce del torrente Caramagna e che aveva invaso anche i piano terra delle abitazioni con acque nere provenienti dal sistema fognario.

Per richiedere interventi risolutivi fu allora costituito il “Comitato per la tutela dell’ambiente marino alla foce del Torrente Caramagna”. Questo comitato inviò una lettera al Sindaco in data 27 agosto 2020 (vedi articolo su La Stampa in data 30 agosto 2020) con la richiesta di un incontro per affrontare in maniera costruttiva il problema sopra citato che si era già presentato più volte in passato.

A tutt’oggi agosto 2022 nessuna risposta è stata data dall’Amministrazione Comunale nonostante successivi solleciti.

Col passare del tempo la situazione è ulteriormente e drasticamente peggiorata perché oltre all’assenza di qualsiasi intervento da parte degli enti interessati nel 2020 fu accertata la rottura del tubo di rilancio a mare del depuratore (vedi articolo pubblicato in data 8 aprile 2021 da “Imperiapost”) per cui fu deciso di ampliare l’azione del Comitato sopra citato e in data 18 aprile 2021 fu costituito il “Comitato per la tutela dell’ambiente e della salute pubblica” citato in oggetto.

Questo Comitato ha presentato in data 22 aprile 2021 un esposto alla Capitaneria di Porto, ai Carabinieri del Nucleo Forestale, all’ARPAL e alla Procura di Imperia per il grave inquinamento alla foce del fiume Impero causato dallo sversamento di fogna non depurata durante i lavori di riparazione del tubo di rilancio a mare del depuratore.

Questo grave inquinamento si è poi esteso a tutto il litorale di Imperia compresi i due porti che sono diventati invivibili a causa dei miasmi ed è durata per 4 mesi.

Con l’articolo pubblicato su ‘Imperiapost’ in data 28 giugno 2022 abbiamo finalmente avuto una prima risposta significativa al lavoro da noi svolto.

Veniamo ora al commento del Sindaco all’articolo di denuncia di disastro ambientale: l’opinione del Comitato è che è proprio vero che negli ultimo 15 anni nessuno ha mai fatto niente per il sistema fognario e la depurazione anche perché quel poco che è stato fatto (prolungamento a mare dello sfioratore del Prino ) è stato fatto male perché non rispetta gli obblighi di legge che sono 500 mt dalla costa e 30 mt di profondità mentre lo scarico realizzato avviene a 250 mt dalla costa e a soli 8 mt di profondità.

Però è anche vero che negli ultimi 15 anni l’amministrazione, tranne i 5 anni della gestione Capacci, è sempre stata dominata da Scajola (Sappa-Strescino-Scajola).

Il comitato si chiede perché il Sindaco, una volta accertata la rottura del tubo di rilancio a mare del depuratore, abbia aspettato ben 13 mesi per mettere in cantiere la riparazione, che era di competenza del Comune, periodo durante il quale l’inquinamento è continuato ed abbia poi affidato la riparazione alla ‘Marittima sub service’ (probabilmente non idonea) che ha impiegato ben 4 mesi per l’esecuzione del lavoro, periodo durante il quale l’intero carico fognario è stato sversato a mare senza depurazione causando così disastro ambientale.

Ci si chiede anche perché la ditta nell’esecuzione dei lavori non abbia rispettato il capitolato d’appalto, come confermato dall’assessore Gandolfo e come mai dopo la dichiarazione di completamento lavori da parte del Sindaco non siano state verificate le perdite che ancora perdurano e sono state rivelate da un’ispezione subacquea.

Visto che il Sindaco e la sua amministrazione hanno vantato la realizzazione di consistenti opere pubbliche per l’ammontare di 15 milioni di euro (gabinetti del Comune, fontana di Piazza Dante, lavori a Villa Grock, rinnovo campo di rugby, pista di pumptrack, rotonda di Castelvecchio, sirenetta sul molo…..) ci si chiede perché opere fondamentali come fognature, depuratore e acquedotto e asfaltatura di strade sono state completamente ignorate.

Quindi il presidente del comitato si chiede se i cittadini di Imperia sappiano cosa sono gli specchietti per le allodole e li esorta a non comportarsi come le allodole”.

 

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