“Non hanno avuto neppure pietà della mia bambina, mi hanno picchiato in 5 dopo aver picchiato miglio figlio, di soli 14 anni”. È ancora sotto shock Saana, quando il cronista giunge al 3° piano dell’ospedale di Imperia (reparto di Ostetricia e ginecologia, ndr). C’è anche la Polizia di Stato che sta raccogliendo la testimonianza della 38enne marocchina balzata agli onori della cronaca, qualche settimana fa, dopo aver inviato una lettera aperta al Prefetto, al Sindaco e all’amministratore unico di Arte chiedendo una casa più grande per la sua numerosa famiglia scatenando reazioni di odio sui social.Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 31 agosto, appena tornata dall’ospedale Gaslini di Genova per una visita di controllo, sarebbe stata aggredita da alcuni condomini, italiani, trasferitisi, da circa un anno, nel complesso delle case popolari di via Carlo Dalla Chiesa a Porto Maurizio.
E’ stata dimessa con una prognosi di 15 giorni. Dalla visita, come emerge dal referto medico, sono emerese “dolorabilità al cuio capelluto e in sede laterocervicale, dolorabilità emicostato sinistro dorsalmente, senza ematoni, ecchimosi al ginocchio sinistro, senza limitazione funzionale”.
Imperia, la denuncia di Saana:” incinta, aggredita e insultata da 5 persone sotto casa”
E’ la stessa Sanna a raccontare l’accadauto.
“Dopo l’articolo – racconta Saana – sono iniziate le angherie, i dispetti, gli insulti a sfondo razzista e religioso, volgarità di ogni genere, la spazzatura e gli escrementi dei cani davanti alla porta di casa. Finora sono stata zitta, siamo gente che non vuole problemi, ma quando mi vengono messe le mani addosso, in gravidanza, non posso più stare zitta. Ho avuto paura per la mia bambina, sono incinta di 6 mesi.
Queste persone, alcuni vicini di casa che abitano al primo piano, dopo aver picchiato mio figlio e insultato me e la mia famiglia mi hanno prima lanciato una tazza in testa, strappato il velo, tirato i capelli e poi presa a calci e pugni, è stato un incubo, ho avuto paura di morire. Sono scappata giù in cortile urlando e solo alla vista di altre persone la loro furia violenta si è placata continuando però ad insultarmi. Ci sono numerosi testimoni del fatto, qualcuno ha anche registrato.
Nei giorni scorsi, assieme ad altri 5-6 condomini abbiamo presentato un esposto ad A.R.T.E. per lamentare comportamenti incivili da parte di questa famiglia. Mentre mi picchiavano, oltre ad insultarmi con epiteti tipo ‘bastardi’, ‘tornatevene al vostro Paese’, ‘adesso te ne vai’, ‘vuoi la casa? Vuoi il ca…o’, mi elencavano le cose scritte nell’esposto presentato ad A.R.T.E.. Ora ho paura per me e per i miei figli, mi hanno detto che me la faranno pagare e di denunciarli pure tanto loro non hanno nulla, non hanno soldi. Non so che fare, qualcuno mi aiuti. Vorrei ringraziare le forze dell’ordine che sono prontamente intervenute e l’amministratore di A.R.T.E. per la solidarietà”.