Quattordici condanne questa mattina in Tribunale a Imperia, nell’ambito del processo che vede sul banco degli imputati 31 No Border (difesi dagli avvocati Gianluca Vitale e Ersilia Ferrante) accusati di occupazione degli scogli e della pineta dei Balzi Rossi e, 6 di loro, di violenza privata nei confronti di un giornalista di una televisione locale.
Nel dettaglio, 14 imputati su 31 sono stati condannati dalla giudice monocratica Francesca Minieri (PM Luca Scorza Azzarrà, sostituita in aula dal PM Monica Vercesi), per occupazione abusiva, 17 sono stati assolti.
Imperia: migranti, 31 no border a processo per scontri ai Balzi Rossi
I fatti risalgono all’ottobre 2015 quando, a Ventimiglia, la tensione era altissima per l’accampamento allestito da migranti e No Border presso i Balzi Rossi, a ridosso del confine con la Francia. La notte tra il 30 settembre e il primo ottobre Carabinieri e Polizia eseguirono un blitz per sgomberare le persone accampate.
Nell’occasione vennero denunciati 31 No Border, la maggior parte di nazionalità italiana e alcuni di nazionalità francese.
Ecco le sentenze per gli imputati
Assolti dai reati ascritti “per non aver commesso il fatto”: Deborah Angrisani, Elodie Balestra, Francesca Becchetti, Paolo Biamonti, Elisa Briguccia, Teresa Calvieri, Rafael Campagnolo, Giulia Fiscato, Marco Fornari, Martina Franchi, Sara Jaralla, Jacopo Mascheroni, Guglielmo Mazzia, Anselmo Mengacci, Tiziana Pavone, Sara Pezzera e Maria Laura Rosso.
Sono stati invece condannati:
Gianni Balestra: condannato a tre mesi di reclusione
Davide Bragetti: condannato a 2 mesi e 15 giorni di reclusione
Desireè Ceccarini: condannata a un mese e 15 giorni di reclusione
Marco Giuntini: condannato a un mese e 15 giorni di reclusione
Anna Gregorutti: condannata a 2 mesi e 15 giorni di reclusione
Emanuela Lava: condannata a un mese e 15 giorni di reclusione
Caterina Napoli: condannata a un mese e 15 giorni di reclusione
Nazario Pastucci: condannato a tre mesi
Francesca Peirotti: condannata a un mese e 15 giorni di reclusione
Pasquale Polimeni: condannato a 2 mesi e 15 giorni di reclusione
Felice Rosa: condannato a 2 mesi e 15 giorni di reclusione
Riccardo Rossetti: condannato a un mese e 15 giorni di reclusione
Alexander Sasso: condannato a un mese e 15 giorni di reclusione
Lorenzo Viale: condannato a un mese e 15 giorni di reclusione
Avvocato Vitale
“Faremo appello sicuramente. Non ce lo aspettavamo. Evidentemente il giudice ha ritenuto di fare un lavoro certosino sulla verifica della presenza all’interno dell’area che si ritiene essere stata occupata da parte dei singoli imputati.
Non è una decisione collettiva, ma una decisione sulla singola responsabilità.
Il problema è che mi sembra non sia stata adeguatamente valorizzata la motivazione che stava dietro, il contesto, il perchè è esistita quella situazione.
Il dato grave che emerge da tutto il processo, sin dall’inizio, è che viene processato chi ha subito le carenze dell’istituzione pubblica. Altri avrebbero dovuto farsi carico di quella situazione e salvare l’incolumità di quelle persone, mentre si è lasciato che fossero i privati a farlo. E soprattutto il fatto che gli inquirenti hanno deciso chi colpire, non tutti coloro i quali sono passati in quell’area sono stati inquisiti.
Anche in udienza abbiamo sentito testimoni, membri della Caritas, medici e appartenenti a organizzazioni umanitarie, che hanno portato il loro contributo entrando nell’area occupata, ma loro non sono stati inquisiti. Si è scelto di inquisire, forse, chi veniva ritenuto antagonista, come è venuto fuori processualmente, chi aveva partecipato alla manifestazione.
Questo è un segnale che si è voluto dare da parte degli inquirenti contro chi ha delle idee, anche nel campo dell’immigrazione. Credo che questo sia gravissimo perchè è un uso distorto della giustizia. Vedremo le motivazioni della sentenza che sarà sicuramente interessante perchè il giudice ha fatto un lavoro certosino nell’individuazione dei soggetti.
Faremo appello e mi auguro che potremo arrivare a un’assoluzione nel merito di tutti gli imputati perchè ciò che hanno fatto è rispondere a degli obblighi costituzionali, salvare la vita alle persone, ciò che altri non hanno fatto e invece avrebbero dovuto essere approfonditi”.
Avvocato Laura Tartarini
“Ho imparato negli anni a non aspettarmi mai nulla prima delle sentenze. Speravo che nell’ambito di quelli che sono i poteri del giudice, nell’obbligo di rispettare le prescrizioni di legge, ci fosse un occhio più attento su quelle che erano le motivazioni etiche della situazione del caso. Abbiamo invocato in discussione lo stato di necessità perchè mai come in questo caso la situazione lo richiedeva.
Era una situazione estremamente grave, le istituzioni non riuscivano a fronteggiare la situazione e fortunatamente c’è stata un’accoglienza da parte dei singoli cittadini che hanno espresso la loro solidarietà.
Con questa sentenza questi aspetti vengono tenuti radicalmente fuori e si giudica sulla base delle mere immagini delle persone che sono transitate all’interno di quella iniziative solidale. Su questo io forse mi sarei aspettata quantomeno la contestualizzazione maggiore dei fatti. Vedremo le motivazioni che poi impugneremo sul resto”.