Viveva in un appartamento di Imperia il colombiano Mancuso Hoyos Domenico Antonio, 49 Anni, capo paramilitare e narcotrafficante, ricercato nel suo paese di origine per omicidio aggravato (130 omicidi secondo fonti giudiziarie), associazione a delinquere, sovversione e banda armata, arrestato mercoledì scorso dalla Guardia di Finanza. L’uomo è stato prelevato dalla sua abitazione (nel corso della è stato sono stati rinvenuti documenti attualmente al vaglio degli inquirenti) e portato nel parcheggio del casello autostradale di Oneglia, da lì è stato trasportato a Genova, dove ora è detenuto presso il carcere di Marassi.
Ma cosa ci faceva un narcotrafficante accusato di 130 omicidi a Imperia? Secondo fonti delle forze di sicurezza citate dai media colombiani, Mancuso si trovava in Italia per avviare vari progetti immobiliari, tra cui quello relativo a un albergo a cinque stelle, attraverso i quali riciclare fondi provenienti da organizzazioni di narcotrafficanti con le quali si erano alleati i paramilitari colombiani. Un quadro davvero sconcertante per una città come Imperia che, sino a pochi anni fa, appariva come un’oasi felice.