24 Dicembre 2024 13:14

24 Dicembre 2024 13:14

Rivieracqua diventa Spa: parla Sindaca Cervo Lina Cha. “Noi piccoli comuni non contiamo. Siamo per l’acqua pubblica, ma senza risposte concrete è demagogia” / Video

In breve: Per fare il punto della situazione e cercare di fare chiarezza su questa tematica delicata e determinante per il nostro territorio, ImperiaPost ha intervistato la Sindaca di Cervo Lina Cha

A distanza di più di un mese dal via libera dell’Assemblea dei Soci al passaggio di Rivieracqua da società consortile a società per azioni, sono ancora molti i dubbi dei cittadini, ma anche delle amministrazioni locali. Diversi consigli comunali hanno infatti bocciato la pratica relativa al cambio di statuto, in altri, invece, la discussione ha generato divisioni e bagarre.

Per fare il punto della situazione e cercare di fare chiarezza su questa tematica delicata e determinante per il nostro territorio, ImperiaPost ha intervistato la Sindaca di Cervo Lina Cha, recentemente dimessasi dalla carica di presidente del comitato tecnico di Rivieracqua.

Rivieracqua diventa Spa: Comuni in subbuglio, parla Sindaca Cervo Lina Cha

Qual è la posizione del Comune di Cervo e quali sono i prossimi passi?

“Per quanto riguarda Cervo dobbiamo ancora approvare in Consiglio la modifica allo statuto di Rivieracqua. Sarà sicuramente nel mese di settembre, anche se le elezioni ci scombussolano un po’ i piani.

È urgente questa delibera anche del Consiglio di Cervo. Siamo tutti per l’acqua pubblica, su questo non ci piove. Sfido chiunque a dire che l’acqua non dovrebbe essere pubblica. È un diritto umano ad avere l’acqua garantita a tutti e pubblica.

Bisogna però vedere quali sono le condizioni per poter garantire questa acqua pubblica. Mi riferisco al piano di risanamento di Rivieracqua, che stato predisposto dal Commissario Gaia Checcucci e a suo tempo approvato.

Il problema della modifica dello statuto dell’ingresso del socio privato era stato dovuto proprio al fatto che era necessario garantire ai creditori di avere onorate le loro pendenze e quindi non si sono trovate altre soluzioni.

Forse non siamo stati così bravi a cercarne altre che si sarebbero potute trovare? Questo è un interrogatorio che mi pongo.

Il debito, la copertura di questi 40 milioni di euro che bisogna sanare, chi è disposto a metterceli? I comuni? Non sicuramente sulle bollette dei cittadini, che la pagano già molto cara.

Io credo che il dianese abbia già dato, penso siano le bollette più care di tutto l’Ato idrico. Non fanno testo sicuramente i piccoli comuni come Cervo o come quelli del danese, tolta appunto Diano Marina.

Il problema sta nel trovare delle risposte concrete, altrimenti si fanno solo parole e demagogia”.

Nell’ultimo consiglio di Cervo la mozione della minoranza per l’acqua pubblica è stata bocciata, con l’astensione del consigliere di maggioranza Annina Elena. Come pensa si andrà avanti?

“La mozione a me è parsa un po’ strumentale. Io avevo riunito i capigruppo del consiglio appunto per discutere di questo tema e si erano chiaramente espressi in maniera contraria.

Io credo che debba essere necessariamente un atto di consiglio, non una risposta ad una mozione”.

Nell’assemblea dei soci non erano presenti i sindaci, cosa succederà adesso?

“Non erano presenti i sindaci, io non ero presente, non avendo ancora deliberato e avendo le deleghe dei comuni che come il mio non hanno ancora deliberato in merito.

Non ero presente, successivamente molte amministrazioni hanno approvato o respinto la modifica allo statuto.

Cosa succederà? Noi non contiamo, quando si raggiunge la maggioranza credo che le cose vadano avanti a prescindere.

Non è bello di certo che un atto così importante come quello dello statuto di una società, non venga approvato all’unanimità”.

 

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