Approvato dall’Assemblea dei Sindaci il piano di ristrutturazione di Rivieracqua relativo ai crediti della Provincia di Imperia. Il consesso si è espresso favorevolmente con l’eccezione del voto contrario da parte del Comune di Civezza.
Imperia: Rivieracqua, assemblea Sindaci approva piano di ristrutturazione dei debiti. Ecco cosa prevede
L’accordo di ristrutturazione del debito tra Rivieracqua e Provincia, illustrato questa mattina dal Presidente dell’Ente Claudio Scajola, prevede un cronoprogramma basato sulla suddivisione dei creditori in quattro classi. Nel complesso, la Provincia è creditrice di 2 milioni e 971 mila euro. Su richiesta della Provincia, il professor Toffoletto si è occupato di valutare l’accordo. È prevista l’applicazione di interessi in caso di ritardi nei pagamento. L’accordo può anche essere sciolto in caso di ritardi.
Ecco le quattro classi dei creditori:
– Fornitori di beni e servizi: sono compresi tutti i crediti dei soggetti che nel tempo hanno prestato attività di beni o servizi a favore di Rivieracqua, per i quali si prevede il pagamento integrale entro il 30 giungo 2023;
– Indennizzo gestori cessati: sono compresi i cosiddetti “gestori cessati” (Amat, Amaie, Aiga, Secom, 2I Rete Gas), per i soli crediti a titolo di indennizzo a fronte dell’ingresso di Rivieracqua nelle rispettive gestioni. Si prevede il pagamento completo entro il 30 giugno 2026;
– Banca privilegiata: ovvero Credit Agricole Spa, creditore privilegiato per il quale si prevede il pagamento integrale in quattro rate), entro e non oltre il 30 giugno 2026;
– Comuni e altri enti locali: sono compresi tutti i crediti dei Comuni e degli enti locali, tra cui l’amministrazione provinciale di Imperia, per i quali si prevede il pagamento integrale in quattro rate, entro e non oltre il 30 giugno 2026, così suddivise: 40% del debito da pagare entro il 31 dicembre 2023, 20% entro il 31 dicembre 2024, 20% entro il 31 dicembre 2025 e il restante 20% entro il 30 giugno 2026).
Nel dettaglio, l’amministrazione Provinciale è uno dei creditori di Rivieracqua per un ammontare del credito pari a 2 milioni e 272 mila euro (di cui 1.947.000 euro equivalgono alla somma delle quote a carico del gestore per gli anni dal 2013 al 2020, 324.610 euro quale importo a consuntivo dell’anno 2021 da distribuire).
Claudio Scajola
“Oggi c’è l‘assemblea dei sindaci dell’Ato idrico, non bisogna parlare qui dei dubbi sull’ingresso del privato, non è di nostra competenza. Oggi approviamo il piano di ristrutturazione in modo tale che tutti possano essere ristorati. Abbiamo bisogno di una società che funzioni, perché oggi Rivieracqua è un bidone, abbiamo bisogno di capitali. Il Sindaco di Ospedaletti ha proposto che facciano i Comuni, ma è evidente che non si può. Troppe volte mettiamo amministratori scelti più per le vicinanze che per la professionalità, non possiamo più farlo. In un recente colloquio ho chiesto ulteriori garanzie. Se la società avrà il 52% pubblico e il 48% privato dobbiamo stare attenti a come è composto il pubblico. Basta che un azionista del 52% ceda una parte delle sue quote e diventa un problema. Ho chiesto all’avvocato Toffoletto una norma che garantisca la solidarietà del 52%, con patti parasociali”.
Lucia Moscato, Sindaco di Testico
“Vorrei che rimanesse a verbale che il comune di Testico è contrario all’ingresso del privato. Non è detto che il privato possa risolvere la situazione. Prendo atto che si è deciso di correre questo rischio. In Rivieracqua non si è mai vista la presenza di tecnici nei quadri amministrativi. Perché?
Il socio privato che entra deve pagare entro il 2026 i creditori. Ma non è che poi il privato, che avrà già incassato gli introiti delle bollette, finisce che paga i creditori con i soldi dei contribuenti?
È previsto un limite, un tetto, alle bollette? Chi controllerà?”
Armando Biasi, Sindaco di Vallecrosia
“Abbiamo ereditato un fallimento politico, gestionale, economico. Oggi in questa sede non cediamo l’acqua al privato, ma che il privato serve per portare quel know how che altrimenti non avremmo. Questo percorso salverà i bilanci. Ho chiesto di procedere contro chi ha sbagliato, ma oggi approviamo un percorso perché la provincia di Imperia possa avere una progettazione sulla gestione dell’acqua”.
Daniele Cimiotti, Sindaco di Ospedaletti
“A me non piace che entri il privato, mi sono fatto promotore di un appello ai sindaci che salvassimo rivieracqua. Ma non tutti possono, perché hanno problemi di bilancio, e dunque accetteremo a malincuore l’ingresso del privato. Propongo che icrediti possano essere trasformati in lavori”.
Angela De Negri, Sindaco di Borghetto d’Arroscia
“Esprimiamo preoccupazione per l’ingresso del privato”.
L’unico voto contrario è stato quello di Roberto Amoretti, assessore comunale di Civezza.
“Nulla da dire sulla questione del piano – afferma Amoretti – il problema è che i nodi veramente importanti non sono stati toccati.
La struttura organizzativa di Rivieracqua praticamente sarà la stessa anche dopo la ristrutturazione. Questo è il problema fondamentale. Se noi abbiamo dato un giudizio negativo a questa scelta, è inutile che adesso continuiamo a confermare questa struttura.
Il secondo problema, secondo me ancora più grave, è il mancato controllo dell’amministrazione provinciale. Gli uffici che dovevano controllare Rivieracqua non hanno fatto questo controllo, in una maniera talmente grave che, addirittura, la regione Liguria ha deciso di commissariare la provincia di Imperia. È un fatto grave.
È arrivata un’altra struttura che si è affiancata alla struttura provinciale, i contribuenti da quel momento pagano due strutture al posto di una. Due strutture per fare un qualcosa che purtroppo abbiamo visto nei fatti che questa società non è che funzioni tanto bene.
Sull’ingresso del socio privato preferirei per il momento non esprimermi”.