Nella giornata di ieri sono stati raggiunti da provvedimento di divieto di accesso ai locali di intrattenimento e di somministrazione di bevande alcooliche, il cosiddetto “daspo Willy”, due giovani diciannovenni di Ventimiglia, responsabili di una violenta aggressione perpetrata all’interno di una discoteca di Bordighera.
I due, così come emerso dalle immediate indagini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ventimiglia, avrebbero aggredito un coetaneo per futili motivi, assecondati da amici in corso di identificazione.
Sempre ieri, infine, è stato avvisato un pregiudicato di Sanremo responsabile di una serie di reati contro il patrimonio, provvedimento a cui sono seguite prescrizioni.
L’ammonimento del Questore
Al fine di comprendere l’istituto dell’ammonimento occorre effettuare qualche preliminare cenno sulle misure di prevenzione. Queste ultime sono misure special preventive, dirette ad evitare la commissione di reati da parte di soggetti considerati pericolosi per la sicurezza pubblica. La peculiarità di dette misure è che vengono applicate a prescindere dalla commissione di un reato, “praeter delictum”.
Tra le misure in discorso si annovera l’ammonimento del Questore, misura di prevenzione con finalità dissuasive che assolve ad una funzione tipicamente cautelare perché volta ad evitare che i comportamenti posti in essere dal soggetto ritenuto pericoloso possano sfociare in esiti irreparabili.
Il Questore può valutare discrezionalmente il se ed il quando emanare il provvedimento in argomento. Si tratta di un istituto introdotto, nel 2009, dalla l. n. 38 che disciplina la fattispecie degli atti persecutori (c.d. stalking), successivamente esteso altresì alla fattispecie di violenza domestica e cyberbullismo.
A ben vedere l’ammonimento consiste in un rimprovero effettuato dal Questore al soggetto autore dei comportamenti antigiuridici, volto a far comprendere il disvalore delle proprie azioni.
L’introduzione del reato di “atti persecutori”, disciplinato all’art. 612-bis c.p., ha consentito all’ordinamento di dare risposta a quel fenomeno, sempre più allarmante, di diffusione dei reati a sfondo sessuale, anticipando la soglia di intervento penale. In quest’ottica si innesta l’istituto dell’ammonimento. Si tratta di uno strumento capace di incidere su quei comportamenti persecutori che, non costituiscono ancora reato o costituiscono reato procedibile a querela di parte.
Contestualmente, l’ammonimento funge altresì da campanello d’allarme che consente alle competenti Autorità di disporre il ritiro del porto d’armi, sequestro delle armi eventualmente detenute, nonché attività di sensibilizzazione di familiari.
Nel corso degli ultimi mesi sono stati trattate 20 istanze di ammonimento dalle quali, dopo le attività di verifica ed approfondimento investigativo in ordine alle singole situazioni, sono scaturiti 6 ammonimenti del Questore.
E’ bene ricordare come le attività della Questura e dei Commissariati distaccati non si concludano con l’emanazione del provvedimento da parte del Questore atteso che, per un congruo periodo, permangono il monitoraggio della persona ammonita e, nel contempo, l’assistenza alla vittima. Tale metodologia ha consentito di ridurre al minimo il rischio di recidiva dei comportamenti persecutori.