“Scrivo a nome di molti genitori residenti tra Cervo e Diano Marina, ma sono certa che altrettanti si sono scontrati con questo disservizio che si sta verificando tutte le mattine verso le 7, alle fermate del bus”. Questa la segnalazione di un gruppo di genitori esasperati per i disagi vissuti al mattino dai propri figli che si servono del trasporto pubblico per recarsi a scuola.
Un problema evidenziato già diverse volte in varie zone del territorio di competenza della Riviera Trasporti e per cui l’azienda è già stata multata dalla Provincia per “irregolarità del servizio” lo scorso agosto.
Cervo: caos trasporto pubblico, la segnalazione delle famiglie
“La scuola è iniziata da poco più di due settimane e il sistema dei trasporti RT, per il cui abbonamento bisogna fissare appuntamento con largo anticipo durante l’estate e versare cifre non indifferenti (il mensile ammonta a 42 euro) nella tratta Andora-Imperia, sede principale degli istituti superiori di questo bacino d’utenza, smette di far salire i ragazzi già dalla prima fermata di San Bartolomeo al Mare.
Pertanto i ragazzini, accalcati alle fermate (e i fortunati che sono riusciti a salire ugualmente accalcati con i relativi rischi di contagio nonostante la mascherina) si vedono sfilare i bus con la scritta “COMPLETO” e devono attendere più di mezz’ora (e il clima sarà sempre meno clemente) prima di prendere il successivo ed entrare alla seconda ora accumulando ritardi non imputabili a loro, perdendo spiegazioni, saltando verifiche, ecc…
Qualcuno di noi sta ovviando portandoli in auto alle fermate precedenti che presto saranno a rischio di essere ignorate anche loro o addirittura a scuola con i relativi disguidi per chi aveva pagato in anticipo sicuri di un servizio dovuto.
Ci chiediamo quanto sia funzionale e corretta nei confronti di chi paga regolarmente una simile gestione che, eufemisticamente parlando, si potrebbe definire al dir poco: “deplorevole”.
Ovviamente sono già state fatte segnalazioni sia dai ragazzi sul bus (quello di ritorno ovviamente) e da adulti in sede ma la risposta è stata che hanno pochi mezzi e pochi autisti. Chiederselo al momento delle adesioni e, ribadisco, relativi pagamenti, no?
Confido che questo sfogo, anche perché sembra che gli utenti abbiano solo più quest’arma per far cercare di far valere i propri diritti, smuova qualcosa e si arrivi ad una soluzione onesta in tempi ragionevoli”.