Imperia. Il Cammino di Santiago è uno dei pellegrinaggi più famosi al mondo e, ogni anno, è percorso da milioni di persone che da punti diversi della Spagna e delle nazioni limitrofe decidono di seguire le famose frecce gialle e arrivare a Santiago De Compostela.
“Raccontare il cammino lo si può fare in tanti modi – spiega la nostra giornalista Selena Marvaldi reduce da questa esperienza insieme ad un’altra giovane imperiese, Lara Albino – io posso dirvi la mia storia personale, totalmente soggettiva e, soprattutto, molto emotiva. Sono partita con Lara, una mia cara amica e abbiamo intrapreso il cammino portoghese partendo da Porto, circa 260 km per dieci giorni di cammino”.
“Camminavamo tutti i giorni una media variabile tra i 20 e i 30 km nei paesaggi più diversi. Abbiamo percorso lunghi tratti noiosi e pesanti sotto il sole cocente sull’asfalto, altri invece immerse nel verde, nel fitto del bosco attraversando ruscelli e superando difficili salite. Altre volte ancora il cammino ci ha portato in reticoli stretti di viti, oppure in mezzo a campi coltivati che tingevano qualsiasi cosa di un verde luminoso e intenso”.
“Credo sia inutile raccontare tappa per tappa quello che è il cammino. Fare questo tipo di esperienze, anche per chi non è credente è un viaggio, di quelli con la lettera maiuscola perché ti mette a contatto con te stesso, con il tuo profondo io e ti fa scoprire dei lati di te che non immaginavi o che tenevi nascosti per colpa della routine quotidiana”.
“Inoltre, nel cammino, non si è mai soli. Può sembrare una frase fatta, ma noi dal momento esatto in cui abbiamo fatto mettere il primo timbro sulla credenziale a Porto abbiamo conosciuto delle persone uniche. Partendo da Maurizio, che ci ha aiutato subito fornendoci la guida (che avevamo perso appena atterrate in Portogallo), passando per Daniela e Nadia due donne e cugine splendide che camminavano dedicando ogni sforzo a una persona cara, Elena e Adriana che hanno saputo regalarci attimi di conforto e sorrisi. Ma non solo, nel cammino ti può capitare di legarti alle persone più diverse che si accompagnano a te in alcuni tratti di percorso, passo dopo passo, e con la stessa limpidezza con cui si sono incrociati i percorsi si possono anche separare. Così abbiamo conosciuto Patrizio, Silvio, Grazia, Rosy, Robert, Alyce, Alex, Ursula, Martin…tappa dopo tappa ci siamo trovati a bere e cenare insieme parlando in italiano, inglese, spagnolo, tedesco. Ognuno con un pezzo di vita, un racconto, un’emozione da condividere per arricchire il bagaglio personale di tutti”.
“Non so spiegare perché il cammino ti porti a stringere dei legami così forti con le persone che incontri lungo la strada, ma succede. Il mio rapporto con Lara, con cui sono partita, è diventato ancora più forte difficoltà dopo difficoltà. Con altre persone abbiamo condiviso attimi brevi, magari non camminando mai insieme come con un altro pellegrino, Marco, ma le risate, i sorrisi e la spontaneità con cui ci si va incontro e ci si abbraccia festeggiando l’arrivo alla Cattedrale di Santiago è emozionante”.
“Durante il cammino spunta la solidarietà più grande e più sincera insita in ognuno di noi. Vengono fuori dei lati caratteriali di amore sincero e di gioia nonostante le fatiche, le difficoltà e gli sforzi che implica camminare per così tanto tempo ogni giorno”.
“El camino te lleva… lascia che ti guidi il cammino. E così abbiamo fatto noi”.