Si è chiusa venerdì scorso, 30 giugno, in Corte d’Appello, a Reggio Calabria, con una sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione, il processo a carico dell’ex segretaria di Claudio Scajola, Roberta Sacco, accusata, come l’ex Ministro, di aver favorito la latitanza dell’ex Parlamentare di Forza Italia Amadeo Matacena (morto il 16 settembre scorso a Dubai, a causa di un malore improvviso).
Imperia: Roberta Sacco, reato prescritto per l’ex segretaria di Scajola
In primo grado, con la formula del rito abbreviato, Roberta Sacco, difesa dall’avvocato Erminio Annoni, era stata condannata a un anno e sei mesi di carcere
Arrestata l’8 maggio del 2014 nell’ampito dell’operazione Breakfast, Roberta Sacco in una lettera al nostro giornale, nel giugno del 2020, aveva raccontato tutta la sua sofferenza per una vicenda che aveva definito “più grande di me” all’interno di un’ambiente “che non mi apparteneva”.
A distanza di oltre 8 anni si è chiusa con la prescrizione la vicenda giudiziaria dell’ex segretaria di Claudio Scajola, cui toccherà la stessa sorte. Il 14 dicembre, in aula, è fissata l’udienza per l’apertura del dibattimento.