Ha preso il via questa mattina, mercoledì 5 ottobre a Imperia, la complessa esercitazione internazionale antinquinamento RAMOGEPol “U Portu” 2022, che ha interessato sia mezzi a mare che a terra.
Imperia: al via l’esercitazione antinquinamento RAMOGEPol “U Portu”
Nell’esercitazione coinvolti 18 mezzi aereo-navali (per l’Italia: Castalia-MiTE, Capitaneria di Porto e Marina Militare) dei Paesi dell’Accordo RAMOGE, una nave noleggiata da Eni ed una dell’EMSA.
La Prefettura di Imperia, con il supporto di Comune e Regione Liguria, ha coordinato la pulizia della spiaggia del Parco Urbano, simulando lo sversamento di prodotto petrolifero. Presenti circa 100 volontari formati dal Dipartimento di Protezione Civile con Legambiente, nel Progetto Neptune III.
ARPA Liguria, ISPRA e CNR-IAS di Oristano, hanno fornito il supporto tecnico scientifico. Presenti anche rappresentanti del IOPC Funds e dell’Accordo antinquinamento ATM (Algeria-Tunisia-Marocco).
Nel premo pomeriggio di oggi, avrà luogo una conferenza stampa al Museo Navale alla quale parteciperanno il ministero della Transizione Ecologica, le autorità italiane, francesi e monegasche coinvolte e il segretariato RAMOGE.
Francesca Ottaviani – Legambiente Protezione Civile
“Stiamo simulando un intervento a terra per la rimozione di prodotto petrolifero, idrocarburi spiaggiati, nel caso in cui si verifichi un incidente in mare con conseguenze di sversamento e riversamento lungo le coste di prodotti inquinanti.
Questa attività la stiamo svolgendo con la collaborazione del volontariato di Protezione Civile, sia delle organizzazioni nazionali sia delle organizzazioni iscritte nell’elenco territoriale della Regione Liguria che hanno seguito un percorso formativo nelle settimane scorse nell’ambito di un progetto che Legambiente organizza ormai da qualche anno con il dipartimento della Protezione Civile. La formazione è destinata proprio a questo specifico ambito di attività a terra.
In questo momento stiamo facendo la simulazione come parte a terra nell’ambito del contesto più generale dell’esercitazione internazionale Ramoge U Portu. Organizziamo un piccolo aspetto di questa attività esercitativa, organizzata dal Comune di Imperia, dalla Prefettura di Imperia e dalla Regione Liguria.
Queste attività sono particolarmente importanti, si inseriscono in un contesto internazionale molto ampio che vede il coinvolgimento nelle attività di soccorso a mare di tanti soggetti istituzionali nell’ambito di un accordo trilaterale. Per noi è importante per preparasi e testare le capacità operative di chi si dovesse trovare a operare a terra nell’eventualità in cui l’inquinamento raggiungesse le coste”.
Esercitazione antinquinamento RAMOGEPol: ecco come si è svolta
Una nave cisterna che trasporta soda caustica, in transito in acque nazionali italiane a largo della costa ligure, lancia il MAY DAY riferendo alla Sala Operativa della Capitaneria di porto di Imperia di avere avuto un’esplosione a bordo, le cui cause sono ad ora sconosciute, che ha provocato nello scafo una falla nella zona poppiera, lato dritto, con il danneggiamento di una cassa di fuel oil e di una cassa contenente soda caustica trasportata alla rinfusa allo stato liquido.
Non ci sono stati feriti, ma si sono riversate in mare grandi quantità di olio combustibile (stimate in 100 m3 ) e soda caustica (stimate in 300 m3 ).
La marea nera sarà rappresentata da lolla di riso e le operazioni in mare si svolgeranno in base al movimento della lolla. Non verranno scaricate in mare sostanze che simulino lo sversamento di soda caustica. Indipendentemente dal movimento della lolla di riso in mare, si presume che una parte degli idrocarburi fuoriusciti raggiunga le coste dei comuni di Imperia e Mentone.
Dopo aver valutato la situazione e i risultati della prima simulazione sulla deriva delle chiazze di petrolio, i cui risultati indicano che l’inquinamento potrebbe raggiungere sia Imperia che Mentone sulla terraferma, verrà attivato il piano RAMOGEPOL.
RAMOGEPol: gli obiettivi dell’esercitazione
L’esercitazione si prefigge di testare con il massimo realismo possibile l’organizzazione, il coordinamento e la prontezza della risposta all’evento, classificato come Livello 2 di emergenza (Piano MiTE e Piano RAMOGEPOL) sia per quanto concerne la parte antinquinamento in mare sia per la parte a terra.
In particolare l’esercitazione mira a verificare:
- l’efficace attuazione delle procedure nazionali e in ambito RAMOGEPOL;
- l’Alert Chain;
- la tempestività degli interventi di tutti i soggetti coinvolti;
- la capacità di coinvolgere gli assetti e le risorse dei Paesi aderenti all’Accordo, in relazione alle previsioni e alle procedure indicate nel Piano RAMOGEPOL;
- l’efficacia delle comunicazioni;
- il livello addestrativo del personale addetto al coordinamento delle operazioni antinquinamento presso le sale operative della Guardia Costiera coinvolte;
- il livello addestrativo del personale sui mezzi aeronavali dipendenti e sui mezzi aeronavali cooperanti;
- il livello addestrativo del personale dipendente impiegato in operazioni subacquee in ambiente inquinato;
- la validità del Piano RAMOGEPOL;
- l’efficacia delle procedure in caso di sversamento di HNS sia a livello nazionale sia a livello internazionale.
- la capacità tecnico/organizzativa nel coordinamento fra le operazioni in mare e le operazioni a terra (organizzazione di Protezione Civile, Prefettura, Regione, Provincia e Comuni rivieraschi interessati).
- il livello di comunicazione durante la crisi tra tutte le parti, in particolare attraverso le videoconferenze;
- il ruolo degli ufficiali di collegamento.