15 Novembre 2024 06:19

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15 Novembre 2024 06:19

Imperia: crisi energetica, 118 dipendenti Munters in cassa integrazione. “Contrazione negli ordini, ma confidiamo in un 2023 migliore”

In breve: Per superare il periodo di contrazione, la Munters è ricorsa all'ammortizzatore sociale della cassa integrazione ordinaria per 118 dipendenti su 153, per una durata di 13 settimane.

Cassa integrazione per far fronte alla contrazione degli ordini. È questa l’azione intrapresa dalla Munters, l’azienda svedese, leader nel settore metalmeccanico, con stabilimenti a Chiusavecchia e Pieve di Teco.

Sono diversi i fattori che hanno causato il calo nelle richieste sul mercato internazionale, tutti riconducibili alla delicata situazione a livello globale, generatasi a seguito dell’inizio del conflitto in Ucraina, con il conseguente aumento dei costi dell’energia e delle materie prime.

Imperia: caro energia, l’azienda Munters ricorre alla cassa integrazione

Per superare il periodo di contrazione, la Munters è quindi ricorsa all’ammortizzatore sociale della cassa integrazione ordinaria per 118 dipendenti su 153, per una durata di 13 settimane.

“Si tratta di uno strumento utilizzato per far fronte a esigenze momentanee e non a situazioni strutturali specifica Paolo della Pietra di Confindustria Imperia – l’azienda Munters opera su mercati globali, perciò, vista la situazione attuale, sta subendo una contrazione temporanea degli ordinativi, che non è detto si prolunghi nel tempo”.

“La Munters Italy SpA comunica la direzione dell’azienda – opera nel settore metalmeccanico e nello specifico nella Divisione FoodTech degli stabilimenti italiani sviluppa e produce sistemi di climatizzazione ad alta efficienza energetica per la crescita e lo sviluppo di applicazioni agricole.

Il settore in cui opera la società Munters Italy Spa sta attraversando una situazione di mercato difficile e complessa, seppur temporanea, quale conseguenza indiretta della crisi dei mercati mondiali.

L’aumento perdurante dei costi delle materie, l’attuale crisi energetica e la difficile situazione geopolitica hanno ridotto i progetti di sviluppo relativi al mondo agricolo (serre e allevamenti).

Per tale ragione si evidenzia una diminuzione di commesse che ha portato l’azienda a ricorrere alla cassa integrazione ordinaria nei mesi di ottobre, novembre e dicembre.

L’azienda durante questo periodo garantirà in ogni caso il servizio ai clienti”.

“Abbiamo traghettato l’azienda durante il periodo pandemico in maniera ottimale – specifica ancora la direzione – senza ricorrere a strumenti sociali. Nel 2008, a causa della crisi finanziaria, avevamo chiesto la cassa integrazione per un paio di settimane.

Non si può avere la palla di cristallo per sapere cosa accadrà in futuro, ma ora l’azienda continua a credere nel business e confidiamo nel fatto che nel 2023 la situazione sarà più rosea”.

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