22 Novembre 2024 03:55

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22 Novembre 2024 03:55

Imperia: “Basta morti sul lavoro”, sindacati protestano davanti alla Prefettura. “Numeri agghiaccianti, serve più sicurezza e formazione. È un dovere di tutti i cittadini, non possiamo fare finta di nulla” /Foto e Video

In breve: È stata lanciata anche la proposta di una sorta di patente a punti, che penalizzi le aziende in caso non vengano rispettate le giuste norme.

Basta morti sul lavoro. Serve più sicurezza” – Sindacati (Cgil, Cisl e Uil) in protesta questa mattina, martedì 18 ottobre, davanti alla sede della Prefettura, a Imperia.

Dopo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro, avvenuto solamente lo scorso 11 ottobre a Sanremo, i sindacati della provincia di Imperia si sono riuniti per manifestare contro i morti e gli infortuni sui luoghi di lavoro.

Imperia: basta morti sul lavoro, sindacati in protesta davanti alla Prefettura

Fulvio Fellegara (CGIL), Antonietta Pistocco (Cisl) e Milena Speranza (UIL), hanno consegnato un documento al Prefetto per chiede più sicurezza e formazione, anche a scuola. È stata lanciata anche la proposta di una sorta di patente a punti, che penalizzi le aziende in caso non vengano rispettate le giuste norme.

Fulvio fellegara – CGIL

“La sicurezza è anche un fatto culturale che va costruita sin da ragazzi e poi mantenuta con la formazione professionale sui posti di lavoro per tutta la vita.

Non è un costo, ma un investimento ed è un modo di preservare la vita delle persone che al mattino vanno a lavorare.

I numeri sono agghiaccianti. Più di venti mila denunce di infortunio nell’anno 2022. Sono 2300 le denunce in provincia di Imperia. 83 denunce al giorno è la media regionale.

Sono numeri mostruosi, sono persone che rischiano di non tornare a casa la sera, avere menomazioni e non stare bene.

Abbiamo avuto un incremento rispetto allo scorso anno, un incremento dovuto soprattutto ad infortuni sul lavoro. Questo è un dato molto preoccupante, significa che c’è ancora tanto lavoro da fare.

Non soltanto una questione di formazione, chiediamo vengano messe in campo politiche di controllo e di sanzione. Se non si fa questo, purtroppo non si hanno i risultati.

Abbiamo lanciato l’idea di una sorta di patente a punti per le aziende, che vengono decurtati in caso di problematiche e che penalizzino le aziende nel partecipare a bandi pubblici per l’assegnazione di lavori. Di modo da essere costretti ad essere sempre in regola dal punto di vista dell’antinfortunistica.

I servizi come Asl, Inail, Ispettorato del Lavoro , Carabinieri, anche su questo territorio sono pochissimi. La capacità ispettiva di questo territorio è ridotta a un lumicino.

Questo da un senso di impunità a chi le regole non le rispetta e mette a rischio la vita delle persone”.

Milena Speranza – UIL

“Siamo qui in piazza, per l’ennesima volta, per manifestare contro questa cosa assurda che sono le morti che nel 2022 non dovrebbero più accadere.

Siamo a volere lo zero morti sui luoghi di lavoro. Non ci può più essere questa disattenzione da parte dei datori.

Non credo più che si possa ancora parlare di incidenti. La dove si riconosce la responsabilità del datore, si dovrebbe cominciare a parlare di omicidi colposi.

Non possiamo più fare finta di nulla in rispetto a questa situazione.

Anche l’infortunio in itinere, che è il momento in cui il lavoratore si sposta per andare a lavorare, non è riconosciuto dall’Inail.

Crediamo che sia il momento di dire basta, ci vuole una normativa seria con una vigilanza un po’ più curata. Siamo qui per portare la nostra dimostrazione contro questa brutta situazione che purtroppo continua ad avvenire.

Il lavoro deve dare opportunità di sviluppo familiare, il lavoratore non può uscire al mattino per poi non tornare più a casa”.

Antonietta Pistocco – Cisl

“Consegneremo al Prefetto un documento articolato, chiediamo tante cose. Tanto c’è da fare per cambiare questa situazione.

Non si possono più tollerare gli infortuni sul lavoro e soprattutto che un operaio, un lavoratore o una lavoratrice, perdano la vita per andare a lavorare o sul lavoro.

Chiediamo investimenti per la sicurezza, soprattutto nei cantieri che vengono aperti nel Pnrr. È ripartita l’edilizia, l’attività industriale, ma con essa anche purtroppo l’incidenza degli infortuni sul lavoro.

Non si può risparmiare sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori. Chiediamo formazione e addestramento, si devono formare prima di aprire una azienda.

Sulla sicurezza si deve investire. Si deve formare dalla scuola, la cultura della sicurezza deve essere una cultura che attiene a tutti i cittadini.

Tanti incidenti si verificano in itinere. È un dovere di tutti rispettare le norme sulla sicurezza.

Si devono applicare per gli appalti i contratti firmati dalle sigle maggiormente rappresentative. Sono garanzia che la parte sulla sicurezza sia applicata.

Chiediamo anche controlli più efficaci, ci possono essere solo se il personale è in numero sufficiente per poterli effettuare.

Assunzioni per l’ispettorato del lavoro, ci deve essere un deterrente per le aziende che non applicano la sicurezza.

Tutti insieme dobbiamo lavorare sulla sicurezza. È un dovere di tutti i cittadini, non possiamo fare finta di nulla. Quando vediamo qualcosa che non va, dobbiamo avere il coraggio di denunciarlo”.

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