“Voglio dimostrare che si può fare tutto quello che si desidera”. Così Nicholas Deplano, 21enne di Badalucco, nato senza gli arti superiori, racconta ciò che lo motiva nel suo viaggio verso la realizzazione dei suoi sogni.
Appassionato fin da piccolo di musica e calcio, Nicholas, con grande determinazione e impegno, è diventato allenatore di calcio e ha imparato a suonare il piano con i suoi piedi, fino a specializzarsi poi nell’uso della consolle elettronica.
Con il nome d’arte “Feet Dj”, Nicholas ha iniziato a far ballare i giovani del suo paese fino ad arrivare a Cremona, dove lo scorso settembre ha animato una serata di beneficenza facendo scatenare in piazza 3 mila persone.
Per conoscerlo meglio lo abbiamo incontrato alla Tana della Giraffa, la sede dell’associazione La Giraffa a Rotelle recentemente inaugurata a Porto Maurizio.
Nicholas ci ha raccontato delle sue grandi passioni ma non solo, è stata un’occasione anche per riflettere sui temi della disabilità, dell’inclusione e delle difficoltà a cui si va incontro in certe circostanze nella vita di tutti i giorni.
Imperia: nato senza braccia, il 21enne Nicholas non si pone limiti
Nicholas, raccontaci di te
“Sono un ragazzo a cui non piace stare fermo. Più cose faccio più mi sento bene con me stesso. Non tanto perchè ho bisogno di fare tante cose, ma perchè è un’autodimostrazione che non ho limitazioni, non ho nessun tipo di problema ad affrontare qualsiasi cosa voglio fare.
Metto tutta la mia energia in quello che faccio, dal fare un disegno a fare il dj davanti alle persone, ci metto sempre il mio impegno al 100%. Non ho mai avuto particolari difficoltà nel farlo.
Io non ho dovuto imparare a usare i piedi, la mia è una condizione naturale. Il mio corpo si è evoluto in questa maniera per fare tutto”.
Nella tua vita di tutti i giorni fuori casa incontri difficoltà?
“Abitando in un paesino mi conoscono tutti. A Badalucco sono indipendente al 100%. Nella vita privata ho qualche difficoltà ma trovo sempre una soluzione”.
Com’è nata la tua passione per il calcio?
“Il calcio è una passione che ho fin da bambino che mi ha trasmesso mio papà. Piano piano ho avuto la possibilità di fare gli allenamenti nel mio paesino. Poi per necessità non ho potuto più continuare. Adesso alleno a Santo Stefano, ho preso il patentino a Imperia”.
L’altro tuo “pallino” è la musica, innanzitutto il piano. Come hai iniziato?
“Il piano lo suonavo alle medie perchè i miei compagni di classe suonavano il flauto e io non potendo suonare il flauto ho iniziato a suonare il pianoforte. La musica è l’altra mia grande passione insieme al calcio. Ho continuato da autodidatta, ho imparato da solo a fare gli accordi”.
E invece da quando sei Dj?
“La passione da Dj è nata da piccolo quando vedevo mio fratello e i suoi amici che suonavano con la consolle e me n’ero fatta regalare una piccolina per imparare. All’inizio era un gioco e alla fine sono arrivato lo scorso settembre a Cremona davanti a 3 mila persone con una associazione che si occupa di disabili, che si chiama “Agropolis”. I ragazzi organizzano questo grande evento e fanno tutto per beneficienza.
Il mio scopo è quello di raggiungere più persone per far vedere che qualsiasi disabilità può arrivare a sfondare in tutto”.
Qual è il tuo sogno?
“Il mio sogno è quello di formare un gruppo di ragazzi disabili, una vera e propria crew per andare a suonare agli eventi e sensibilizzare sulla disabilità in ogni campo.
Ci stiamo provando grazie al progetto FlyLillo, con i quali faccio eventi streaming. Stiamo organizzando un gruppo di amici, tutti con una disabilità, c’è chi suona il piano, chi fa produzione musicale, e ci sono io che faccio il Dj. Spero tanto di arrivare un giorno a partecipare a un grande evento”.
Qual è il tuo nome d’arte?
“Il mio nome d’arte è Feet Dj, un nome ho pensato insieme a un educatore a Badalucco. Prima ero ‘NikyDj’, ma con questo nome ce ne sono tantissimi, quindi volevamo trovare un nome che mi rappresentasse. Così ci è venuto in mente questo nome utilizzando la parola ‘piedi’ in inglese che secondo me mi si addice di più”.
Hai mai subito comportamenti spiacevoli da parte degli altri a causa della tua disabilità?
“Purtroppo sì. Non ho avuto qualcuno che mi prendesse di mira in particolare, ma ho vissuto un abbandono dei miei compagni di classe delle medie perchè quando siamo cresciuti, loro hanno iniziato ad andare in motorino nelle altre città e mi hanno trascurato un po‘. Ancora oggi non ho capito perchè non mi hanno mai coinvolto. Comunque ho capito le loro necessità e non ho mai preteso nulla. È giusto che loro facciano la loro vita”.
Un appello che vorresti mandare alle altre persone?
“Quello che voglio dire alle persone è: cercate sempre di includere, mai di escludere perchè già madre natura non ha fatto un bel lavoro. Se vediamo che qualcuno ci sta a fianco oltre alla famiglia significa tanto per noi perchè non ci sentiamo soli. Io sono una persona molto estroversa, mi faccio facilmente nuovi amici, ma qualcun altro invece la può vivere male, rinchiudersi e vivere momenti difficili”.