Imperia. Un imperiese, Vito Tandurella, ha inviato alla nostra redazione copia della lettera inviata al dirigente dell’ufficio Stato Civile del Comune di Imperia, Antonino Scarella, per manifestare tutto il proprio dissenso nei confronti dell’operato di un dipendente comunale:
“Egr. Dott. Scarella vorrei segnalarLe quanto accaduto in data 11 agosto 2014.
Alle ore 15:30 circa io e mio fratello ci siamo recati presso l’Ufficio Stato Civile del comune di Imperia chiedendo all’impiegata in servizio in quel momento, se fosse possibile avere il certificato di morte di nostro padre Paolo Tandurella , deceduto in data 06/08/2014 all’ospedale di Savona in cui si trovava.
L’impiegata dopo aver controllato a video cosa risultasse, ci ha detto che dovevamo andare a chiederlo al Comune di Savona in quanto a lei risultava “vivo e vegeto” e che il certificato in questione sarebbe stato disponibile presso l’uff. stato civile del comune di Imperia dopo molti giorni, e non a breve.
Preso atto della situazione, mio fratello si è recato il giorno successivo, ovvero il 12 agosto 2014, presso il comune di Savona, dove ha ritirato il certificato di morte ma solo dopo aver saputo dall’impiegata che glielo ha consegnato, che tale certificato era stato spedito tramite PEC all’Uff. protocollo del comune di Imperia in data 07/08/2014.
A questo punto, devo constatare che, un semplice controllo della mail da parte dell’impiegata che ci ha ricevuti martedì 11/08/2014, avrebbe potuto evitarci un inutile viaggio a Savona ed avremmo potuto avere il certificato di morte di mio padre direttamente dal comune di Imperia. Ma capisco che per fare questo, bisognerebbe essere in grado di leggere le mail, stampare un allegato, e soprattutto, avere un po’ di voglia di lavorare. Cosa che non tutti hanno. Non si manda una persona a Savona dicendo “per noi è vivo e vegeto” quando il certificato è pervenuto al vostro ufficio quattro giorni prima, seppur in formato digitale“.