Prende sempre più forma la coalizione di centrosinistra in vista delle elezioni comunali della prossima primavera. Venerdì scorso si è tenuto un importante vertice alla presenza di Ivan Bracco, il Commissario di Polizia pronto a candidarsi Sindaco.
Imperia: elezioni 2023, centrosinistra al lavoro
Al vertice hanno preso parte Sinistra Italiana, Imperia di Tutti Imperia per Tutti (socialisti), Partito Democratico, Imperia al Centro, il movimento che fa capo all’ex vicesindaco, oggi consigliere comunale di opposizione, Guido Abbo (affiancato da Edoardo Verda) e, appunto Ivan Bracco, con alcuni rappresentanti della società civile.
E a proposito di Bracco, nei prossimi giorni è in programma presso la Biblioteca Civica di Imperia un convegno nel corso del quale verrà presentata l’associazione “Rinascita Sociale”, trampolino di lancio per la candidatura del Commissario di Polizia. Nell’associazione, che si farà promotrice della lista civica che appoggerà Bracco in campagna elettorale, fanno parte esponenti della società civile, culturale, del volontariato.
L’ipotesi Lauretti e il centrodestra
Resta sullo sfondo, almeno per il momento, la candidatura a Sindaco di Enrico Lauretti, appoggiato dall’associazione “Società Aperta” e da una parte della frangia imperiese movimento politico “Cambiamo“, che fa capo a Giovanni Toti, in particolare, i consiglieri Alessandro Savioli e Luca Lanteri. L’impressione, però, è che la candidatura di Lauretti si sia improvvisamente raffreddata, complice le difficoltà nel trovare un’esatta collocazione politica dopo la discesa in campo di Ivan Bracco che sembra aver catturato la fiducia del centrosinistra.
Sul fronte del centrodestra l’unica certezza è la ricandidatura dell’attuale Sindaco Claudio Scajola. Con quale formazione politica? Sostenitore del civismo puro, l’ex Ministro dovrà fare i conti con i partiti, Lega, Forza Italia, Cambiamo e Fratelli d’Italia. L’ipotesi più accreditata, al momento, è quella di una grande coalizione di centrodestra per vincere al primo turno. Un’eventuale spaccatura porterebbe infatti a una frammentazione del voto con il rischio di incorrere in un ballottaggio, vera e propria lotteria della politica.