Il Tribunale del Riesame di Genova ha scarcerato Giacomo Masotina, arrestato dalla Squadra Mobile della Questura di Imperia nell’ambito della maxi operazione antidroga “Predictio”.
Imperia: maxi operazione antidroga, scarcerato Masotina. Ecco perché
Masotina era stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere perché accusato di avere ceduto, nel 2017, a Mario Mandarano, 20 Kg di hashish, per corrispettivo totale di 38 mila euro, e 18 kg di hashish, di aver acquistato da Mandarano 5 kg e 100 grammi di hashish nel dicembre 2016 e da Franco Guastamacchia, con l’intermediazione di Mandarano, 150 kg di hashish nel 2016 (a riguardo il Riesame ritiene provato l’acquisto, ma non il quantitativo contestato).
Il Tribunale, pur confermando (con qualche riserva) i gravi indizi di colpevolezza a carico di Masotina, ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Luca Ritzu, del foro di Imperia, contro la detenzione in carcere, ritenendo che non vi sia un pericolo concreto di reiterazione del reato in quanto nel frattempo Masotina avrebbe”cambiato vita”, mentre gli eventi contestati risalgono al 2016 e 2017.
“Con riferimento alla figura di Masotina – scrive il collegio – non può ritenersi l’attualità e la concretezza delle esigenze cautelari. I fatti contestati all’indagato si collocano, negli anni 2016 e 2017. Come comprovato dalla documentazione prodotta dalla difesa, in data 29.1.2018 Masotina veniva tratto in arresto per il reato di cui all’art. 73 Dpr 309/1990 (spaccio di droga, ndr) e lo stato di restrizione in custodia cautelare in carcere si protraeva sino al 10.9.2018. In relazione a tali fatti veniva raggiunto da una condanna irrevocabile (alla pena di anni due e mesi sei di reclusione) e nella fase esecutiva di tale condanna veniva ammesso, con provvedimento del Tribunale di Sorveglianza di Genova del 4.3.2021, all’affidamento in prova al servizio sociale. Per quanto in questa sede di interesse, il Tribunale di Sorveglianza osservava che Masotina si era stabilito a Savona e che, all’epoca, svolgeva due lavori, dipendente di una società di multiservizi e impiegato presso un hotel. In data 28.5.2021, poi, Masotina risulta avere aperto una ditta individuale e, come risulta dall’ultima dichiarazione dei redditi, gode di adeguati redditi leciti. L’insieme degli elementi sopra citati conduce a ritenere che Masonita, dopo l’arresto del gennaio 2018 e i periodi di carcerazione sofferti, abbia effettivamente ‘cambiato vita’. Non risulta, effettivamente, che egli sia stato più segnalato per la commissione di fatti di reato, ha mutato il suo luogo di dimora e ha reperito e mantenuto nel tempo lecite attività lavorative.
Il tempo decorso, quindi, dalla commissione dei pur gravi fatti di reato contèstati (tutti collocati negli anni 2016 e 2017) non può, quindi, dirsi silente, ma vi sono elementi positivi valutabili per affermare che, allo stato, non vi è un attuale e concreto pericolo di reiterazione dei reati, poiché alla luce dei predetti elementi Masotina pare essersi efficacemente affrancato dalla precedente e risalente esperienza delinquenziale”.