Una folla commossa questo pomeriggio dato l’ultimo saluto al 20enne Leonardo Franza, scomparso nella tragica esplosione di una villetta a Molini di Triora dove con alcuni amici si apprestava a festeggiare Halloween.
Riva Ligure: addio a Leonardo Franza, oggi i funerali. Il messaggio ai genitori del Sindaco Giorgio Giuffra
Gli amici di Leonardo, ex studente del Liceo Sportivo dell’Istituto Colombo di Taggia hanno voluto salutarlo in piazza Ughetto con striscioni, fumogeni, rombi di motore, una delle grandi passioni del 20enne di Riva Ligure. Non sono mancate le lacrime, gli abbracci, tra tutti coloro che volevano bene a un ragazzo strappato alla vita troppo presto. In tanti, sulla bara del giovane, hanno voluto lasciare un ultimo pensiero.
“Saluta il Sic“, “Ciao Leo“, “Il cielo ha trovato un nuovo angelo pronto a vegliare su tutti noi“, “Ovunque sarai, ovunque sarò, in ogni gesto io ti cercherò”, “Con l’asciutto e con il bagnato, anche lassù tieni sempre spalancato”,”Se vedete una nuvola a forma di moto…non preoccupatevi è Leo che corre in cielo”, “Ciao Leo, non vedremo più il tuo sorriso radioso, il tuo saluto affettuoso, ma un abbraccio caloroso da tutti noi ti accompagni lassù”. Questi alcuni dei messaggi che campeggiavano sugli striscioni degli amici di Leonardo, in piazza Ughetto
Leonardo è spirato il 7 novembre, dopo aver lottato per alcuni giorni, a Villa Scassi, in prognosi riservata, con le ferite riportate nell’esplosione provocata da una fuga di gas. Restano gravi le condizioni di altri tre dei cinque ragazzi che si trovavano con il 20enne di Riva Ligure al momento dell’esplosione.
Familiari e amici hanno lanciato una raccolta fondi per sostenere anche le altre famiglie dei giovani coinvolti nella tragica esplosione di Molini (clicca qui).
Nelle ore successive al funerale, il Sindaco di Riva Ligure, Giorgio Giuffra, ha voluto rivolgere un messaggio ai genitori.
è evidente che la morte di un figlio così giovane lasci un senso di ingiustizia e rabbia che non trova pace. Per questo motivo, rinnovo da subito la vicinanza dell’intera Comunità di Riva Ligure a voi, ai parenti, agli amici ed a tutti i conoscenti di Leonardo che lo stanno piangendo in questa ferale giornata.
Vedete, tante volte ho ripetuto che indossare la fascia tricolore, che rappresentare ogni singolo mio concittadino sia non solo un onore, ma anche un onere. Oggi, ho l’onere forse più grande, sicuramente il più difficile: fare emergere, senza cadere nella retorica, i sentimenti di commozione e delusione che tante donne e tanti uomini portano nel loro cuore.
Leonardo, nonostante avesse appena cominciato a correre nella vita, non c’è più. Un tragico episodio se l’è portato via e non tornerà. Nulla più per voi, suoi genitori, tornerà. Nulla per voi avrà più senso. Nulla. Gli eroi sono tutti giovani e belli. Leonardo era semplicemente un ragazzo felice. E voi, suoi genitori, non lo sarete mai più.
In questo momento, è più che naturale che abbiate l’impressione di affondare, ma, non appena elaborerete il lutto – almeno questo è l’auspicio di tutti -, l’incredibile onda di affetto di questi giorni vi consentirà di rimanere a galla. Ogni nostra parola – anche queste che possono sembrare di facciata, ma di facciata vi posso assicurare non essere – risulterà determinante e così, nello strazio, proverete a tenere vivo il ricordo di Leo. Ed a battervi per proteggere tutti i Leo del mondo.
Andando a concludere, mi piace attingere da una delle mie passioni più grandi: la lettura. In questi mesi, tra i tanti libri che mi è capitato di approfondire, uno ha suscitato in me particolare interesse. Sarà perché mi portava a conoscere un personaggio contemporaneo che mai venne meno al suo servizio di quotidiana ed infaticabile opera di assistenza ai malati, per la quale non chiedeva alcun compenso ai più poveri, e nel prendersi cura dei corpi accbudiva, al tempo stesso, con grande amore anche le anime. Parlava della vita di Giuseppe Moscati, medico della Napoli d’inizio Novecento, proclamato santo da Giovanni Paolo II nel 1987, al termine del sinodo dei vescovi ‘sulla Vocazione e Missione dei laici nella Chiesa’.
Ebbene, San Giuseppe Moscati fece collocare su di una parete dell’ospedale dove lavorava, in alto, come a dominare tutto l’ambiente, un Crocifisso con un’iscrizione che non poteva essere più felice: ‘Ero mors tua, o mors’ (‘O morte, sarò la tua morte‘), citazione del profeta Osea. Adesso, questo pensiero diventa reale, in quanto la spensieratezza ed il sobrriso che ci ha donato Leonardo hanno rappresentato la sconfitta della morte che ha cercato di avvelenare la sua vita. Credo che se tutti coloro i quali hanno conosciuto Leonardo, in particolare i tanti giovani oggi presenti, riuscissero nell’impresa di far vivere la sua spensieratezza ed il suo sorriso, Leonardo rimarrà per sempre con noi ed in mezzo a noi.
Ed allora, caro Leo, è arrivato il momento di salutarci. È giunta l’ora per te di impennare fino in cielo. Gli angeli ti stanno aspettando per accompagnarti nella tua ‘pistonata‘ più lunga. Quella eterna. Fai gli auguri da parte nostra a Mario, un altro figlio della nostra Comunità andato avanti troppo presto, per il suo 22º compleanno.