23 Novembre 2024 01:39

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23 Novembre 2024 01:39

Imperia: fissata l’udienza preliminare per i 9 indagati della maxi operazione antidroga che ha coinvolto anche agenti di polizia in servizio a Sanremo

In breve: Per tutti il Pm ha chiesto il rinvio a giudizio

Si terrà il 24 marzo del prossimo anno l’udienza davanti al Gup Massimiliano Botti per i nove indagati nell’indagine antidroga che ha visto anche il coinvolgimento di tre poliziotti in servizio al Commissariato di Sanremo e un assistente capo della Polizia locale sanremese. Per tutti il Pm Luca Scorza Azzarà ha chiesto il rinvio a giudizio.

Per tutti il Pm ha chiesto il rinvio a giudizio

L’inchiesta della Squadra mobile di Imperia si chiuse un anno fa, quando Christian Borea, assistente capo della Polizia, finì agli arresti domiciliari con l’accusa di aver favorito uno spacciatore nella sua illecita attività, aver utilizzato impropriamente e per fini personali il sistema informatico del ministero e l’auto di servizio.

Davanti al Gup, oltre a Borea, dovranno comparire anche Fabio Di Flumeri e Alessio Olivieri, anche loro poliziotti all’epoca in servizio a Sanremo, accusati di aver utilizzato indebitamente l’auto di servizio e l’assistente capo della Polizia locale di Sanremo Andrea Sartore, accusato di aver messo in guardia Di Flumeri sul fatto che la Squadra mobile della Questura di Imperia aveva chiesto alla Polizia locale i video di alcuni spostamenti di un’auto civetta della polizia in servizio al Commissariato di Sanremo.

Gli atri indagati Jalil Oujjet, marocchino, Omran Moulod Merssal Asara, libico, Saimir Biti, albanese, Daniele Pannuti, sanremese e Karima Belhoue, sono invece accusati di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nell’udienza del 24 marzo il Gup dovrà valutare se vi siano o meno i presupposti per il rinvio a giudizio degli indagati, che, a loro volta, potranno decidere se avvalersi o meno del rito abbreviato.

Gli avvocati difensori sono Bruno Di Giovanni per Borea e Oliveri, Alessandro Mager per Biti e Sartore, Domenico Martini per Oujiet, Alessandro Moroni per Di Flumeri, Luigi Patrone per Oujiet e Belhoue, Loris Pizzolla per Asara, Luca Ritzu per Biti e Alessandro Sindoni per Pannuti.

Nel Decreto con cui è stata fissata l’udienza preliminare, si legge, fra l’altro, che Christian Borea aiutava Jalil Oujjet “fornendo ripetutamente a Oujjet consigli e informazioni riservati al fine di aiutarlo ad evitare controlli da parte delle Forze dell’ordine” e quindi “concorreva con Oujjet nella violazione continuata”, in riferimento allo spaccio di droga.

Sempre Borea, avrebbe avvisato lo straniero dedicato allo spaccio di droga anche “della presenza di una telecamera di sorveglianza occultata sul pianerottolo della sua abitazione, gli segnalava l’incremento dei controlli di polizia perla presenza in città di personale del Reparto prevenzione Crimine Liguria giunto da Genova, si offriva di custodire per suo conto la sostanza stupefacente, lo invitava a limitare la sua attività illecita una volta avuta notizia della perquisizione da lui subita”.

Gli atti relativi alla posizione di Christian Borea, riportano anche di “raggiri consistiti nell’allontanarsi dall’ufficio in orario di servizio per asserite e non precisate ragioni di ufficio e nel recarsi invece a soddisfare esigenze meramente private (andava a fare la spesa, tornava a casa a prendere qualcosa, andava ad effettuare acquistiportava l’autovettura privata dal meccanico, accompagnava il proprio figlio a fare sport, si recava a provare un’autovettura di cui trattava l’acquisto, si recava a procacciarsi sostanza stupefacente) inducendo in errore l’Amministrazione di appartenenza circa il regolare svolgimento dei propri compiti ed il rispetto dell’orario di servizio”. 

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