22 Novembre 2024 23:07

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22 Novembre 2024 23:07

Imperia: vendeva auto online, ma era una truffa. 49enne condannato a 3 anni e 8 mesi di carcere

In breve: Secondo l’accusa il 48enne, nelle vesti di gestore di una concessionaria, e di rivenditore di auto d’epoca, avrebbe ceduto 8 auto, ad altrettanti compratori, intascando l’intero importo o l’eventuale acconto (in totale circa 60 mila euro), senza mai consegnarle.

Tre anni e otto mesi di carcere. Così si è chiuso il processo a carico di Umberto Fabbri, 49 anni, di Pietrasanta, accusato di svariate truffe nell’ambito di un giro di compravendita online di automobili.

Imperia: truffa sulle auto online, 49enne condannagto in Tribunale

Secondo l’accusa il 48enne, difeso dall’avvocato Luca Ritzu del foro di Imperia, nelle vesti di gestore di una concessionaria, con sede a Ventimiglia, e di rivenditore di auto d’epoca, avrebbe ceduto 8 auto, ad altrettanti compratori, intascando l’intero importo o l’eventuale acconto (in totale circa 60 mila euro), senza mai consegnarle. Tra le accuse anche l’aver modificato, al ribasso, il reale chilometraggio delle vetture, l’aver taciuto sui difetti della carrozzeria, sulla reale proprietà e sulla presenza di ipoteche.

Le otto auto vendute per le quali Fabbri era accusato di truffa sono una Porsche mod Speedster, due Peugeot mod Partner Tepee, una Lancia mod Y, una Porsche mod Carrera, una Volkswagen Touraeg e una Toyota Aygo.

Tre delle otto vittime si sono costituite parte civile, rappresentate dagli avvocati Antonella Micali, Enrico Amalberti, Gianluca Vio e Alessandra Bertini. 

Ieri mattina, in aula, al termine della propria requisitoria, il Pubblico Ministero Lorenzo Fornace ha chiesto una condanna a 4 anni e 2 mesi di carcere.

“Ci troviamo di fronte a un vero e proprio artista della truffa – ha detto il magistrato in aula – con una capacità fraudolenta spettacolare. Per dare un’idea, l’imputato è riuscito a vendere la stessa auto a tre persone diverse in un mese e mezzo, bidonandole tutte e tre. Un’auto che aveva acquistato con un assegno scoperto da 9 mila euro. Tutto il meccasismo truffaldino ruotava intorno a inserzioni su un sito internet da parte di una società riconducibile al Fabbri. Un disegno criminoso lampante. Visti i precedenti penali e l’assenza di una volontà risarcitoria, chiedo che gli venga riconosciuta la recidiva e non gli vengano concesse le attenuanti generiche”.

Il giudice, Antonio Romano, dopo circa un’ora di camera di consiglio, ha condannato Umberto Fabbri a 3 anni e 8 mesi di carcere, disponendo una provvisionale da 10 mila euro e altre due da 20.500 euro come risarcimento danni da quantificarsi poi in sede civile. 

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