23 Dicembre 2024 14:03

23 Dicembre 2024 14:03

Imperia: sanità, addio anche alla centrale del 118. Si va verso l’accorpamento con Savona/Il caso

In breve: Una notizia destinata a far discutere, ufficializzata dall'assessore alla Sanità della Regione Liguria Angelo Gratarola. Lascia perplessi il fatto che nessuno abbia fatto cenno alla paventata chiusura nel corso del summit di giovedì scorso a Imperia.

La provincia di Imperia rischia di perdere la centrale del 118. Una notizia destinata a far discutere, ufficializzata in un’intervista al Secolo XIX dall’assessore alla Sanità della Regione Liguria Angelo Gratarola, a pochi giorni da un’altra decisione contestata, la chiusura del punto nascite dell’Ospedale di Imperia.

Imperia: prevista la chiusura della centrale del 118

La centrale del 118 di Imperia verrà accorpata con quella di Savona. La sede sarà unica, dove ancora non si sa. Una decisione maturata a seguito delle direttive del Ministero della Salute, secondo cui 5 centrali del 118 in Liguria sarebbero troppe. Per questo il Ministero ha invitato la Regione a intervenire. La scelta, nel nuovo piano sociosanitario in via di definizione, è ricaduta, per la chiusura, su Imperia e Lavagna.

Tutte le chiamate di emergenza arriveranno al 112 e successivamente smistate agli operatori del 118. Le automediche continueranno a rimanere operative sul territorio di appartenenza. Una modifica che, secondo il Ministero, dovrebbe migliorarel’efficienza del servizio, così come confermato dall’assessore regionale Gratarola, secondo il quale non ci saranno conseguenze sui tempi di risposta e sui soccorsi.

Non mancheranno però, certamente, le polemiche su un territorio, quello imperiese, che vede depauperare, giorno dopo giorno, le proprie risorse in campo sanitario.

Lascia poi davvero perplessi il fatto che nessuno abbia fatto cenno alla paventata chiusura della centrale del 118 di Imperia nel corso del summit di giovedì scorso a Imperia al quale erano presenti anche lo stesso Gratarola e il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Un’ulteriore conferma del fatto che si è trattato di una inutile passerella più che di un vertice. 

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