“Premesso che la nostra Amministrazione ha resistito fino a sentenza del Tribunale a ‘consegnare’ Amat a Rivieracqua, proprio per il rischio di un minor controllo sul territorio che si sarebbe avuto rispetto al passato, stante l’attuale situazione della società consortile, quanto emerso sui giornali in queste ore necessita alcuni doverosi chiarimenti”.
Così l’assessore Laura Gandolfo replica alla nota stampa di Imperia Rinasce, secondo cui la non potabilità dell’acqua nelle frazioni sarebbe causata dai liquami di un pollaio soprastante la vasca di Montegrazie.
Imperia: acqua non potabile nelle frazioni, la replica dell’assessore Gandolfo
“Onde evitare che talune insinuazioni false ed allarmistiche creino disguidi e preoccupazioni tra i cittadini –– scrive l’assessore in attesa delle comunicazioni ufficiali dell’Asl, preannunciamo che dalle ultime analisi dell’acqua nelle frazioni interessate dall’ordinanza pare superato il problema attuale della non potabilità.
Per completezza d’informazione ricordiamo che l’acqua dell’acquedotto di Rezzo, che serve alcune zone collinari della nostra città, passa da Borgo d’Oneglia, borgo con ordinanza di non potabilità, sale a Sant’Agata e arriva, per caduta a Montegrazie da dove si dirama per la vallata. È evidente che un pollaio a Montegrazie non potrebbe quindi inquinare l’acqua di Borgo d’Oneglia. Almeno è evidente a chiunque abbia a cuore il buonsenso e l’amore per Imperia, piuttosto che il rancore e l’invidia verso la nostra Amministrazione.
Ma se per un po’ di visibilità si fanno chiocciare le galline, con buona pace di tutti, è forse perché qualcuno pensa che i cittadini siano dei polli. Sarebbe bene seguire invece la saggezza del gallo che, prima di cantare, sbatte le ali tre volte”.