“Le città visibili e le città invisibili, tra progetti e realtà l’urbanistica da ricucire e gli aspetti sociali“. Questo il tema del convegno organizzato nel pomeriggio di oggi all’Auditorium della Camera di commercio di Imperia da Arte e Regione Liguria, alla presenza, fra gli altri, del presidente Giovanni Toti, dell’assessore regionale Marco Scajola, del sindaco Claudio Scajola e dell’Amministrator unico di Arte Imperia Antonio Parolini.
Un confronto sul futuro dell’edilizia popolare alla presenza del presidente della Regione Giovanni Toti
L’iniziativa è direttamente collegata all’inaugurazione del nuovo Centro servizi per l’utenza di Arte, avvenuta questa mattina a Porto Maurizio nello storico palazzo dell’ex Consorzio agrario.
Durante il Convegno sono intervenuti anche il presidente nazionale di Federcasa Riccardo Novacco, l’ingegner Leo Piraccini, del “G124 Renzo Piano – Le periferie da rammendare”, il presidente onorario dell’Istituto nazionale di Urbanistica architetto Stefano Stanghellini, il presidente dell’Ance Liguria ingegner Emanuele Ferraloro, il docente dell’Università di Genova architetto Giorgia Tucci, il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Liguria ingegner Giovanni Rolando, il dirigente di Arte Imperia avvocato Grazia Ricca, la presidente dell’Ordine degli assistenti sociali della Regione Liguria dottoressa Claudia Lanteri, il direttore di Psicologia dell’Asl 1 Imperia, dottor Roberto Ravera e la dottoressa Elena Perobelli dell’Università Bocconi. Sono stati affrontati i temi del recupero edilizio, della rigenerazione urbana ed i suoi riflessi nel tessuto sociale.
Spiega Antonio Parolini: “È un convegno per parlare di noi, lo abbiamo organizzato con Federcasa e con tutte le aziende in Italia che gestiscono l’edilizia popolare, per parlare di quello che facciamo e per quello che vogliamo fare. Vogliamo far sentire la nostra voce per migliorare la vita delle persone più fragili della nostra provincia.
Il titolo del convegno significa la differenza che c’è tra quello che è il centro della città e le periferie. Tutti noi parliamo delle piazze belle delle città e dei centri città. I nostri edifici tendenzialmente sono quasi tutti nelle periferie. C’è bisogno di ricucire questo tessuto, perché questa rigenerazione urbana delle periferie vuol dire anche migliorare la socialità delle persone che vivono nei nostri alloggi periferici”.
Marco Scajola
Sottolinea Marco Scajola: “Un convegno, un momento di confronto ed incontro. Avremo molti esperti di vari settori. Di quello urbanistico, ma anche di quello sociale e del mondo della psicologia. Per fare un confronto su quelle che sono le modalità per accogliere anche chi è in difficoltà.
Un convegno che mette al centro le politiche dell’abitare e si unisce alle iniziative di questa mattina. Vogliamo fare in modo che l’abitare diventi centrale. Noi ci stiamo provando con grande sforzo. Credo che questi convegni siano una opportunità di confronto per il nostro territorio”.
Giovanni Toti
Spiega il presidente Giovanni Toti: “Un pezzo del percorso che abbiamo fatto con le nostre Arte per cambiare l’approccio. Necessario farlo in questo momento che il Paese affronta una trasformazione importante, dal PNRR, al riqualificare il tessuto delle nostre città.
La nostra politica abitativa di una diffusione all’interno dei quartieri anche l’edilizia per le fasce più assistite della popolazione, è qualche cosa che sta cambiando la faccia delle nostre città.
I quartieri ghetto hanno fatto un pezzo della storia di questo Paese e sono rimasti nella peggior letteratura. È esattamente l’opposto di quello che vogliamo fare.
Recuperare con una politica di cemento zero e di consumo di suolo zero le grandi parti di queste città non abitate o malamente abbandonate a loro stesse, per riqualificarle. In modo tale che la popolazione si possa mescolare, creando anche un tessuto sociale positivo in cui tutti possono crescere”.
Leo Piraccini
Dice l’ingegner Leo Piraccini: “Faccio parte del Gruppo G124 che è il gruppo di lavoro del senatore a vita Renzo Piano, che ha fondato per mettere al servizio dello Stato la sua esperienza.
Ha devoluto il suo stipendio da Senatore proprio per finanziare giovani architetti che lavorassero su dei progetti che avessero come obiettivo quello di riqualificare le periferie d’Italia.
Il termine rammendo da’ l’idea di quello che si vuole andare a fare. Un intervento leggero che ha proprio lo scopo di innescare dei processi più grandi che possono andare ad incidere sulle periferie”.