23 Dicembre 2024 01:07

23 Dicembre 2024 01:07

Inchiesta corruzione: Gaia Checcucci, dai fondi del Pnrr alle parcelle d’oro. Le intercettazioni e il sistema di potere

In breve: Ci sono anche gli incarichi affidati dalla Provincia di Imperia, tramite il Commissario ad Acta dell'Ato Idrico Gaia Checcucci, all'avvocato Federico Tedeschini, tra le carte dell'inchiesta romana che indaga su presunti episodi di corruzione nei salotti della giustizia amministrativa.

Ci sono anche gli incarichi affidati dalla Provincia di Imperia, tramite il Commissario ad Acta dell’Ato Idrico Gaia Checcucci, all’avvocato Federico Tedeschini, tra le carte dell’inchiesta romana che indaga su presunti episodi di corruzione nei salotti della giustizia amministrativa.

Emergono nuovi dettagli da un’indagine che ha scosso la provincia di Imperia e la Regione Liguria che nella giornata di ieri ha rimosso dall’incarico di Commissario la Checcucci. L’obiettivo, secondo la Procura, del sistema messo in piedi dagli indagati, sarebbe stato il controllo del fondi del Pnrr. In tal senso, il ruolo di Commissario dell’Ato Idrico sarebbe stato fondamentale per la Checchucci, secondo gli inquirenti, nell’ambito dei rapporti di dare-avere con l’avvocato Tedeschini. 

Imperia: Gaia Checcucci, i dettagli dell’inchiesta

L’indagine della Procura di Roma, condotta con intercettazioni telefoniche e ambientali e acquisizioni documentali, ha portato agli arresti di due avvocati di diritto amministrativo, Federico Tedeschini, e il collega Pierfrancesco Sicco, e alla sospensione cautelare, per 12 mesi, del Magistrato del Consiglio di Stato, dallo scorso febbraio presidente della terza sezione del Tar del Lazio, Maria Silvestro Russo, dell’avvocato Gianmaria Covino e di Gaia Checcucci, Commissario dell’Ato Idrico Imperiese.

Secondo l’ipotesi accusatoria, gli indagati avrebbero messo in piedi un vero e proprio sistema per pilotare nomine di magistrati e sentenze al Tar del Lazio e per favorire la designazione della Checcucci a capo dipartimento o dirigente di una delle unità di struttura destinate a gestire i fondi del Pnrr.

In particolare, secondo quanto contestato dalla Procura di Roma, Gaia Checcuci avrebbe conferito “in violazione dei doveri di imparzialità della pubblica amministrazione, plurimi incarichi legali e di consulenza allo studio Tedeschini”.

In cambio Tedeschini avrebbe fatto versamenti sul conto di Sicco, compagno della Checchucci, per “attività di consulenza mai prestata” e avrebbe promesso “l’intervento presso ambienti politico-istituzionali che favorissero la nomina della Checcucci a capo dipartimento o dirigente di una delle neo costituite Unità di struttura destinate a governare i progetti di investimento del Pnrr presso il Ministero per il Sud o presso il Ministero della Transizione Ecologica”.

Tedeschini sarebbe la figura apicale del sistema secondo l’impianto accusatorio.Dalle vicende emerse – si legge nell’ordinanza – appare evidente come negli ambienti istituzionali sia fatto notorio la capacità di penetrazione e di influenza dell’avvocato Tedeschini in scelte di alta amministrazione”.

Il noto avvocato amministrativista metterebbe a disposizione “non soltanto la sua professionalità, ma, soprattutto, collaudati rapporti e crediti personali con pubblici ufficiali in posizioni apicali nelle pubbliche amministrazioni di interesse; ovvero, i suoi rapporti con magistrati in servizio presso la giurisdizione amministrativa”.

Tedeschini e la Provincia di Imperia

Secondo la Procura il ruolo di Commissario dell’Ato Idrico Imperiese sarebbe stato utilizzato dalla Checcucci per conferire incarichi all’avvocato Tedeschini, sui quali ottenere percentuali e un interessamento per un posto da dirigente nel settore dei fondi Pnrr.

In particolare, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Pierfrancesco Sicco, avvocato, compagno della Checchucci, avrebbe chiesto a Tedeschini di attivarsi per fissare un incontro con la dott.ssa Francesca Quadri (estranea all’inchiesta), all’epoca Capo del Ministro per il Sud e la Coesione territoriale . Tedeschini avrebbe contattato il marito della donna per chiedere un appuntamento tra quest’ultima e la Checcucci.

Il Commissario dell’Ato idrico avrebbe, si legge nelle carte dell’inchiesta “privilegiato l’interesse del privato,
per il quale è stata creata una posizione di assoluto favore.

In una intercettazione, Sicco, parla con Tedeschini e lo rassicura: “Vuole conferire un incarico e lo vuole dare solo a te! E solo al tuo studio!”,

Nel mirino della Procura sono finiti i numerosi incarichi affidati dalla Provincia di Imperia, tramite Gaia Checcucci, nelle vesti di Commissario ad Acta dell’Ato Idrico, all’avvocato Federico Tedeschini. In totale, come si evince dai documenti della Provincia, sono almeno cinque gli incarichi affidati. Due nel 2020, con saldo il 31 agosto (11.157 euro e 15.243,72), due nel 2021, con saldo il 4 febbraio, 14.591,20 euro, e il 9 aprile 11.157,89 euro, e uno nel 2022, con saldo il 2 marzo, 12.703,10 euro.

Ma di cosa si è occupato l’avvocato Tedeschini?  Di rappresentare il Commissario dell’ATO idrico della provincia di Imperia, Gaia Checcucci, in tutte le cause inerenti la gestione del servizio idrico, in particolare il subentro di Rivieracqua, poi concretizzatosi. Tra le controversie troviamo quella intentata da Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), al Consiglio di Stato, contro Amat e Ireti, quelle intentate da Aiga e Amat, al Tar Liguria, contro la Provincia di Imperia e il Commissario ad Acta, quella intentata  dalla Provincia di Imperia contro Acquedotto di Savona Spa e quella intentata dal Comune di Bordighera, al Consiglio di Stato, contro la Provincia di Imperia.

Una controversia infinita che, si spera, non debba essere nuovamente messa in discussione da un’inchiesta che sta facendo tremare i salotti romani, e non solo.

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