“Siamo disperati, non sappiamo dove andare. Mio fratello fa un tirocinio e io sto cercando lavoro dopo essermi abilitata come geometra con tanti sacrifici. Stiamo provando a costruirci un futuro, ma ora non sappiamo cosa fare”. Queste le parole di un fratello e una sorella di 22 e 23 anni che da ieri, dopo che la Polizia Municipale ha apposto i sigilli al portone di ingresso, non possono fare rientro nell’alloggio presso le cosiddette case parcheggio di via Airenti.
L’intervento rientra nell’ambito dello sgombero del complesso residenziale di via Airenti deciso dall’amministrazione in previsione dei lavori di riqualificazione.
Imperia: sgombero case parcheggio, la disperazione di un fratello e una sorella ventenni
“Al mattino io e mio fratello siamo usciti di casa – racconta la giovane – io sono andata a fare la spesa e lui a fare il suo tirocinio. Quando siamo tornati, però, abbiamo trovato i sigilli alla porta e non siamo potuti rientrare. Abbiamo potuto prendere solo il minimo indispensabile. Ieri notte mio fratello ha dormito in macchina, io da un’amica. Per stanotte ci ospiterà un’amica, ma poi?
Come gli altri abitanti delle case parcheggio all’inizio di dicembre abbiamo ricevuto la lettera di sgombero per occupazione abusiva. Noi abitiamo lì da circa 7 anni e finchè abbiamo potuto abbiamo pagato l’affitto. All’inizio eravamo insieme a tutta la nostra famiglia, poi da 4 mesi siamo rimasti io e lui da soli. Il resto della nostra famiglia è andata via in quanto assegnataria di una casa popolare.
L’ordinanza, nel nostro caso, prevedeva la liberazione dell’alloggio entro 5 giorni. Abbiamo provato ad organizzarci, ma noi non sappiamo dove andare.
Siamo due ragazzi seri e studiosi, ma alle spalle abbiamo una storia è lunga e complicata. Stiamo provando a costruirci un futuro per migliorare la nostra vita. Quest’anno mi sono abilitata come geometra e ora sto cercando lavoro, sto aspettando delle risposte da alcune aziende. Ieri mattina sono andata a parlare con gli assistenti sociali e mi hanno dato un appuntamento.
È da ieri che piango. Ho sacrificato tanto per lo studio per poter essere indipendente e ora non so come fare ad andare avanti. Abbiamo bisogno di aiuto, non possono lasciarci per strada così. È un’ingiustizia”.