15 Novembre 2024 22:14

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15 Novembre 2024 22:14

Liguria: il bilancio a un anno dalla nascita del SIM Carabinieri, parla il Colonnello Luciano Zarbano. “Per rendere l’Arma più aderente ai bisogni dei cittadini di sicurezza”

In breve: Originario della provincia di Siracusa, ben 5 lauree e un master, è uno di quelli che il lavoro lo conosce da vicino.

É tempo di bilanci anche per il SIM Carabinieri (Sindacato Italiano Militari Carabinieri), a distanza di poco più di un anno dalla sua nascita nella nostra Regione, ImperiaPost ha incontrato il Colonnello dei Carabinieri Luciano Zarbano, 59 anni, imperiese di adozione, Segretario Regionale Generale. Originario della provincia di Siracusa, ben 5 lauree e un master, è uno di quelli che il lavoro lo conosce da vicino.

“All’età di 8 anni ho iniziato a lavorare – racconta a ImperiaPost – nell’azienda agricola/commerciale di famiglia. A 20 anni, dopo aver superato il concorso mi sono arruolato nell’Arma dei Carabinieri, iniziando l’avventura da sottufficiale per poi diventare ufficiale. Ho fatto la gavetta”.

Ha lavorato in varie Regioni italiane sin dal 1984, nel periodo in cui ha prestato servizio in Sicilia riceve ben due minacce di morte. Dal 2013 al 2016 assume il Comando Provinciale dell’Arma imperiese, venendo poi trasferito dapprima a Roma e poi a Genova, ma aveva già messo le radici ad Imperia, dove vive assieme alla sua famiglia da circa 10 anni.

Tra i risultati di cui va più fiero è la lotta ai topi di appartamento. Infatti, durante il suo comando, i reati contro il patrimonio sono drasticamente diminuiti e alcune bande di ladri, provenienti dalla vicina Regione piemontese, dedite ai furti in appartamento, sono state assicurate alla giustizia.

Ai primi di ottobre del 2021 viene nominato commissario straordinario del SIM. All’epoca il sindacato, a livello regionale, contava poche decine di iscritti. A lui l’incarico di strutturare il SIM nelle quattro province liguri. A distanza di un anno il SIM conta oltre un centinaio di iscritti. Alle elezioni dei vertici della neo struttura regionale, è stato eletto all’unanimità Segretario Regionale Generale della Liguria. Il SIM, oggi, è il sindacato più rappresentativo delle Forze Armate, cioè con il maggior numero di inscritti.

Colonnello come nasce il sindacato?

“La Corte Costituzionale, il 13 giugno del 2018, ha dichiarato l’illegittimità del divieto di iscrizione nelle associazioni a carattere sindacale tra militari. Sin da subito si sono formate le prime sigle sindacali nell’ambito delle Forze Armate, in attesa di una specifica

legge che ne specificasse gli ambiti operativi. Il 12 maggio del 2022 è stata promulgata la legge e quindi i sindacati nelle Forze Armate è divenuta finalmente una realtà. Attualmente siamo in attesa dei decreti attuativi per rendere operativa a 360° la legge”.

Perché la scelta è ricaduta su di Lei?

“Perché nell’Arma dei Carabinieri, anche per i miei trascorsi imperiesi, sono conosciuto come colui che si è battuto per la difesa dei diritti dei militari, divenendo un simbolo anche a livello nazionale”.

Cosa l’ha spinto ad accettare la proposta del SIM?

“La necessità di tutelare i “lavoratori” dell’Arma dei Carabinieri e indirettamente i cittadini che sono i fruitori del servizio, in un ambito più organizzato, anziché da semplice libero battitore. Prima della nascita dei sindacati, gli unici che tutelavano i militari erano gli organi di rappresentanza, quali il COBAR, COIR e COCER, differenziati dal solo livello di comando nel quale ambito operavano, e dei quali mi pregio di aver fatto parte sin da quando ero Tenente. Oggi questi organi sono ancora operativi, solo per questo periodo di transizione, ma ovviamente non hanno le stesse connotazioni dei sindacati”.

Cosa fa il SIM?

“Il SIM è una sorta di società di Mutuo Soccorso tra i militari. Tra Ie tutele degli iscritti, mi piace ricordare la tutela legale gratuita, garantendo un clima di maggiore serenità, ciò a beneficio non solo dei militari, ma soprattutto dei cittadini che usufruiscono di maggiore sicurezza. Per tutale legale non parlo solamente di quella penale, ma anche civile ed amministrativa, ed estensibile anche ai familiari. Collaborano con noi diversi avvocati, anche imperiesi. Il SIM, tramite specialisti del settore, garantisce anche un supporto psicologico ai suoi iscritti, considerato che il lavoro del Carabiniere è usurante non solo da punto di vista fisico ma anche psicologico.

Il SIM, inoltre, è promotore di una svolta epocale, per quanto riguarda la previdenza. Infatti, nei primi mesi del nuovo anno verra data ai militari che ne facciano richiesta, la possibilità di accedere ad un fondo pensione. Questo beneficio è anche estensibile ai figli”.

Il SIM opera solo internamente?

“È un’organizzazione che si interfaccia con le istituzioni e organizzazioni della società civile. Nel marzo del 2019 è stato stipulato a Roma un protocollo di Intesa tra l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e il SIM Carabinieri, che consente ai comuni che ne facciano richiesta, consulenze specialistiche in materia di sicurezza di prossimità, corsi di formazione a favore delle polizie locali, incontri nelle scuole per la diffusione della cultura della legalità.

Ad aprile scorso, presso l’Auditorium della Camera di Commercio di Imperia, si è svolto un convegno con l’intervento del Professore Vallacqua dell’Università Bocconi di Milano sulle pensioni. Per il 2023 sono in programma diverse conferenze rivolte non solo agli iscritti/militari dell’Arma, ma anche ai cittadini, che avranno come tema la sicurezza e la cultura della legalità.

Qual’ è il suo sogno nel cassetto?

Mi piacerebbe che tutti i militari dell’Arma valutassero l’importanza di fare parte di un sindacato, qualsiasi sigla sia, considerandolo come strumento non di contrapposizione, ma di stimolo a rendere l’Arma dei Carabinieri più aderente ai bisogni dei cittadini di sicurezza. Oggi, purtroppo, c’è ancora diffidenza nei confronti dei Sindacati dei Militari.

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