Nei presunti accordi corruttivi contestati dalla Procura della Repubblica di Roma a Gaia Checcucci, Commissario ad Acta dell’Ato Idrico imperiese, spuntano anche le perdite dell’acquedotto che, negli ultimi anni, hanno letteralmente messo in ginocchio la provincia di Imperia.
In particolare, nelle conversazioni intercettate dagli investigatori emerge un interesse degli indagati per eventuali incarichi e consulenze inerenti “le perdite idriche” e per i 30 milioni di euro in arrivo per la riparazione dell’acquedotto.
Il sistema truffaldino, secondo gli inquirenti, era composto dalla Checcucci (sospesa per 12 mesi) e dal compagno, l’avvocato Pierfrancesco Sicco (agli arresti domiciliari), dall’avvocato Federico Tedeschini (agli arresti domiciliari) e dal collega di studio Gianmaria Covino (sospeso per 12 mesi). Obiettivo? Spartirsi i fondi erogati della Provincia di Imperia per sbrogliare le controversie legali dell’Ato idrico e il controllo dei fondi del Pnrr tramite la nomina della Checcucci a capo dipartimento o dirigente di una delle unità di struttura destinate a gestire i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Imperia: le perdite dell’acquedotto facevano gola
Le “perdite idriche” si inseriscono in un preciso contesto. Gli indagati lavorano a un nuovo incarico da affidare, tramite la Provincia di Imperia, per mano della Checcucci, allo studio Tedeschini.
“L’obiettivo – scrivono gli inquirenti – è far rientrare il nuovo incarico nell’oggetto del precedente, giustificandolo come una prosecuzione, ovvero procedere ad un nuovo affidamento, agganciandolo alle ulteriori competenze attribuite all’Ato idrico Imperiese”. Le nuove competenze, affidate dalla Regione Liguria con decreto dell’8 settembre 2021, sono, secondo l’accusa, proprio le operazioni di sostituzione e ripristino delle tubazioni del fiume Roja.
E’ significativa, secondo gli inquirenti, la conversazione tra gli avvocati Pierfrancesco Sicco e Federico Tedeschini avvenuta nello studio di quest’ultimo e intercettata dai Carabinieri. Gli interlocutori fanno cenno ad incarichi futuri da parte della Provincia di Imperia per la “partita delle perdite idriche”.
In particolare, Sicco dice: “La partita delle perdite idriche e di tutte le procedure […] sono altri 30 milioni che arrivano […] volevo ancorare lo sviluppo di ulteriori consulenze anche a questa nuova attività”.
I 30 milioni a cui fanno riferimento gli indagati sono, ipotizzano gli inquirenti, quelli del Masterplan Roja, ovvero il progetto di raddoppio e sostituzione della rete idrica, con l’allacciamento contestuale dell’agglomerato di Andora al depuratore di Imperia per il quale è previsto un finanziamento, con fondi Pnrr, pari a 29.5 milioni di euro.
Successivamente Sicco chiama la Checcucci e le riferisce l’esito del colloquio, in particolare di aver trovato l’accordo per proseguire l’attività con lo studio legale Tedeschini.
“Lui (Tedeschini, ndr) ha trovato una soluzione ideale per evitare qualunque tipo di rottura di coglioni, sovrapposizioni e tutto, cioè che loro, in realtà un’altra parte di attività la renderanno sulle attività nuove che dovrai fare per la nuova attività perdite e quant’altro, quindi completamente sganciata dal vecchio […] in maniera tale che lui, l’attività, quella che devono completare, la proseguono però… danno una mano lo stesso […] la consulenza rimane aperta, ma le attività, le nuove attività sono legate alla nuova cosa perdite”.