23 Novembre 2024 11:38

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23 Novembre 2024 11:38

Mafia: arresto di Messina Denaro, il commento di “Libera contro le mafie” Imperia. “Inquietante che sia avvenuto a Palermo. Momento importante, ma la lotta deve continuare sempre”

In breve: Matteo Messina Denaro era latitante dall’estate del 1993.

“Si tratta di un momento importante, una tappa essenziale della lotta contro le mafie che deve continuare sempre perchè le mafie stanno cambiando volto e si stanno infiltrando silenziosamente soprattutto nel nord Italia”. Queste le parole di Maura Orengo, referente del Coordinamento Territoriale per la provincia di Imperia di “Libera – associazioni nomi e numeri contro le mafie”, dopo la notizia dell’avvenuto arresto a Palermo di Matteo Messina Denaro, boss di mafia latitante da 30 anni.

Matteo Messina Denaro, figlio del boss Ciccio, storico alleato dei corleonesi di Totò Riina, condannato all’ergastolo per decine di omicidi, tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito strangolato e sciolto nell’acido dopo quasi due anni di prigionia, per le stragi del ’92, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del ’93 a Milano, Firenze e Roma, era latitante dall’estate del 1993.

Maura Orengo, referente Libera

Dopo 30 anni finalmente è stato catturato Matteo Messina Denaro. La cosa inquietante è che è stato preso a Palermo, in una clinica della sua città. Questo ci fa pensare a dove ha vissuto durante questi 30 anni.

Resta l’importanza di questo momento, una tappa essenziale della lotta contro le mafie che deve continuare sempre perchè le mafie stanno cambiando volto e si stanno diffondendo e infiltrando silenziosamente soprattutto nel nord Italia. Ci vuole una operazione di educazione, prevenzione, formazione, perchè tutta la cittadinanza in ogni territorio deve essere presente e dedita alla prevenzione. Bisogna denunciare immediatamente se succede qualcosa.

Noi di Libera non ci facciamo mai assegnare beni confiscati ma lavoriamo affinchè in ogni territorio dove ci sono beni confiscati vengano riutilizzati a scopi sociali perchè la legge sui beni confiscati è stata istituita per questo: per fare in modo che quello che è stato rubato con attività illegali venga restituito alla cittadinanza e alla popolazione. Speriamo di avere presto un incontro con il nuovo prefetto di Imperia Romeo per riprendere quel tavolo di lavoro in cui le associazioni del territorio si sono proposte per gestirli.

I beni confiscati sono difficili da gestire perchè ci vogliono grandi somme di denaro, molto impegno e anche a volte un po’ di coraggio. Anche dalle nostre parti c’è il timore di mettersi in condizione di urtare le famiglie mafiose, che sappiamo esserci. Ci vuole coraggio, intraprendenza e determinazione. Ci sono le associazioni pronte a farlo per utilizzare bellissimi spazi, per dare sollievo a famiglie bisognose, donne, migranti. Quando c’è la possibilità di trasformare in materia reale questi nostri obiettivi diamoci da fare, so che ce la faremo”.

 

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