Il giovane, rintracciato in Francia e respinto in Italia, è stato controllato dagli Agenti della Polizia di Stato in servizio alla frontiera di Ponte San Luigi. Alla richiesta di documenti, il ragazzo, un egiziano di 17 anni, dichiarava di esserne totalmente sprovvisto. Da qui la necessità di addivenire alla sua identità.
Condotto negli Uffici di piazza Libertà i poliziotti hanno intrapreso una lunga e meticolosa attività di indagine volta alla sua identificazione. Dai rilievi fotodattiloscopici ai riscontri in Banca Dati fino alla scoperta della sua evasione, avvenuta il 9 gennaio scorso dal Centro di prima accoglienza di Torino dove si trovava in attesa di essere condotto al Carcere minorile Ferrante Aporti.
Gli Agenti scoprivano dunque che dietro l’apparente tranquillità di quel ragazzino si celava un giovane dalla provata aggressività e indole delinquenziale. Numerosi infatti i reati commessi nella città di Genova soprattutto ai danni di donne non giovani, che venivano rapinate dopo averle immobilizzate e fatte cadere con calci sferrati alle gambe, procurando loro lesioni e stati di shock.
In altra occasione, una donna ultra sessantenne veniva raggiunta nei pressi della sua abitazione e sbattuta contro la porta di casa mentre le veniva strappata con violenza una collana di notevole valore.
Per tali motivi il Tribunale per i minorenni di Genova aveva emesso un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale il 24 dicembre scorso. Tratto in arresto, era detenuto in una cella del centro di prima accoglienza, utilizzato nell’occasione come sezione di detenzione.
A quel punto la fuga da Torino verso la Francia, fuga terminata a Ventimiglia con successivo arresto, reso possibile dalla meticolosità degli Agenti e dall’approfondimento delle indagini.
Al termine quindi degli accertamenti, il giovane è stato accompagnato a Torino presso la Casa Circondariale Minorile a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.