Assolto perché non imputabile in quanto incapace di intendere e volere al momento dei fatti. Così si è chiuso il processo a carico di S.F., 73 anni, accusato di incendio doloso per il rogo che distrusse una baracca, a Calderara, frazione di Pieve di Teco, nel luglio dello scorso anno.
Imperia: esplosione Calderara, assolto 73enne
In un primo momento l’accusa, per S.F., arrestato dai Carabinieri nelle ore immediatamente successive all’incendio, era quella di strage. Secondo gli inquirenti, infatti, l’anziano avrebbe riempito la baracca con taniche di liquibdo infiammabile, bombole del gas e cataste di legno con l’obiettivo di provocare una grande esplosione e uccidere i vicini di casa con cui avrebbe avuto degli screzi. Una versione che, però, non convinse il giudice Anna Bonsignorio che derubricò il reato in incendio doloso, lo stesso con cui il 73enne è stato successivamente portato a processo, dal Pm Gobbi, con la formula del rito immediato.
Lo stesso magistrato, in fase di indagine, ha disposto una perizia psichiatrica sul 73enne, affidata a Gabriele Rocca, dalla quale è emersa l’incapacità di intendere e volere dell’anziano al momento dei fatti.
Questa mattina, in aula, il Pubblico Ministero ha chiesto l’assoluzione. Richiesta accolta dalla giudice monocratica Marta Maria Bossi che ha disposto, per il 73enne, difeso dall’avvocato Ramadan Tahiri, del foro di Imperia, due anni di libertà vigilata.