“Ultimo siamo tutti noi che spesso ci sentiamo ultimi, vuol dire avere una delusione, una difficoltà, un’incomprensione. Quando mi metto al pianoforte ho la sensazione di scrivere a una figura che ha bisogno di essere consolata“. Lo ha dichiarato Ultimo a poche ore dall’inizio della 73esima edizione del Festival di Sanremo nel corso della conferenza presso la Sala Stampa Lucio Dalla al Palafiori.
Ultimo ha portato un gadget per tutti i giornalisti in sala: una tazza riportante il suo nome e il titolo della sua canzone ‘Alba’.
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Sanremo 2023: la conferenza stampa con Ultimo
“Sono qui per presentare ‘Alba’ sia la canzone che il disco e per mostrare il grande amore che provo per la musica, il palco di Sanremo mi ha dato la possibilità di crescere nel mio percorso.
‘Alba’ è una canzone che quando l’ho scritta mi ha subito dato qualcosa di diverso, ci ho messo il cuore in tutti i sensi. Nella seconda strofa c’è proprio il mio cuore che fa da cassa della batteria.
Non ho scritto ‘Alba’ per Sanremo. Mi ha fatto pensare che fosse una canzone che poteva mostrare un cambiamento artistico nella mia evoluzione.
Cambierei nome? No, ‘Ultimo’ è un nome nato per caso ma che per me rappresenta tutto nella musica. Non voglio fare retorica. Ultimo siamo tutti noi che spesso ci sentiamo ultimi, vuol dire avere una delusione, una difficoltà, un’incomprensione. Quando mi metto al pianoforte ho la sensazione di scrivere a una figura che ha bisogno di essere consolata. Ultimo è una condizione. Sono in tanti a sentire queste cose.
Se questo è il Sanremo della maturazione? Sicuramente sono cresciuto, o meglio, sono cambiato sicuramente. Questo è un Sanremo per manifestare a tutti un amore che nutro nei confronti di questo palco e nei confronti della musica. Mi sento fortunato perchè ho un grande pubblico che mi segue. Voglio lasciare un ricordo diverso rispetto al 2019.
Mi piace definirmi un artigiano della musica. Sono al mio quinto disco di cui ho scritto sia testo che musica di tutte le canzoni. La mia etichetta Ultimo Records mi da molto più libertà di espressione e di lavoro. Mi sento più libero nella mia vita e nella mia arte. Posso uscire solo quando ho qualcosa da dire, la mia etichetta tutela la mia arte.
Ho sempre vissuto con passione l’amore del pianoforte e della musica, sebbene con difficoltà perchè quando dicevo che volevo fare il cantante sembrava che dicessi che volessi fare l’astronauta. Io invece avevo le idee chiare su quello che volevo fare e su dove volevo portare la mia musica”.