Tre condanne e un’assoluzione. Così si è chiuso, questa mattina, in Tribunale a Imperia, il processo che vedeva sul banco degli imputati quattro attivisti no borders, difesi dagli avvocati Laura Tartarini e Pietro Serracchieri, accusati di resistenza a pubblico ufficiale e favoreggiamento personale.
Imperia: no borders a processo, la sentenza questa mattina in Tribunale
I quattro attivisti erano finiti a processo perchè, secondo l’accusa, nel maggio 2016 a Ventimiglia, avrebbero “fatto da scudo umano“, per impedire alla Polizia di identificare un no border accusato di aver danneggiato un’auto di servizio della Croce Rossa scaricandogli sopra il contenuto di un estintore.
Gli agenti, intervenuti sul luogo dei fatti, sarebbero stati condotti dai volontari della Croce Rossa dinnanzi alla chiesa di San Nicola, in Via Roma, a Ventimiglia, dove avrebbero riconosciuto il responsabile del danneggiamento, in realtà mai identificato, secondo l’accusa per via dello scudo umano formato dai alcuni no borders.
Questa mattina, in aula, la giudice Francesca Minieri ha condannato C.G., 36 anni, M.S., 35 anni, e S.Z., 30 anni, a 9 mesi di carcere (il Pubblico Ministero ne aveva chiesti 6), mentre ha assolto G.C., 30 anni, per non aver commesso il fatto.
All’esterno del Tribunale, come per le scorse udienze, un gruppo di attivisti e solidali si sono radunati per una protesta pacifica.