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Imperia: inchiesta acquedotto, ecco perché il nuovo tratto Lungomare Vespucci-Rabina è finito nel mirino della Procura

In breve: L'intervento era stato presentato in Comune, a Imperia, il 27 febbraio 2020, nel corso di una conferenza stampa conclusasi tra le polemiche per la scelta di dare priorità al tratto Lungomare Vespucci-Rabina piuttosto che a quello dianese. 

E’ notizia di alcuni giorni fa la chiusura delle indagini della Procura sui continui guasti all’acquedotto che hanno funestato l’intera provincia negli ultimi anni. Nove gli indagati, accusati a vario titolo di inadempimento di contratti, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato e violazioni edilizie. Le contestazioni di falso e truffa aggravata ai danni dello Stato riguardano il nuovo tratto dell’acquedotto tra Lungomare Vespucci e la Rabina. Ma cosa è accaduto secondo gli inquirenti?

Imperia: acquedotto, le contestazioni della Procura sul tratto Lungomare Vespucci-Rabina

Gli indagati per falso e truffa sono quattro.  Eleonora Bertolotto (ing.), Luigi Bottino (ing.), Salvatore Chisari (imprenditore edile) e Giuseppe Chisari (imprenditore edile).

I lavori contestati rientrano nella posa del nuovo acquedotto lungo l’ex sedime della pista ciclabile, da Borgo Prino a Diano Marina. Il tratto tra Lungomare Vespucci e la Rabina è il primo lotto, del valore di circa 2 milioni di euro (durata 120 giorni), finanziato con i fondi della Regione Liguria. 

27 febbraio 2020

L’intervento era stato presentato in Comune, a Imperia, il 27 febbraio 2020, nel corso di una conferenza stampa conclusasi tra le polemiche per la scelta di dare priorità al tratto Lungomare Vespucci-Rabina piuttosto che a quello dianese

Queste, all’epoca, le parole del Sindaco Claudio Scajola.

“C’è urgenza di partire perché il 21 marzo saranno consegnati i lavori alla ditta vincitrice dell’appalto della pista ciclabile – ha dichiarato Scajola – Il 21 marzo presenteremo il progetto vincitore, con contestuale firma del contratto. Abbiamo già un vincitore della gara per l’acquedotto. Si tratta della società Chisari Gaetano di Crotone. Dopo anni di chiacchiere si riesce finalmente a mettere un tubo”.

10 novembre 2020

Il Sindaco Scajola scrive una lettera aperta al Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Lamenta il fatto che il Comune di Imperia, nonostante progetto e fondi a disposizone, sarebbe stato bloccatoper questioni di competenza” nella realizzazione dell’acquedotto nel tratto Lungomare Vespucci-Borgo Prino.

“Dopo anni di rotture e tubi colabrodo, stiamo realizzando la nuova condotta da Lungomare Vespucci sino alla Rabina, grazie ai fondi stanziati proprio dalla Regione. Un intervento importantissimo ma che ha bisogno di essere completato raggiungendo Borgo Prino. Rischiamo altrimenti di ritrovarci tutti senz’acqua come lo scorso 8 settembre. Come Amministrazione avevamo elaborato il progetto e reperito le risorse per fare questo intervento, ma siamo stati bloccati per questioni di ‘competenza‘”.

15 aprile 2021

Il Sindaco Scajola annuncia il via, nel tratto Lungomare Vespucci-Rabina, ai “lavori di allaccio dell’acquedotto Roja Bis alla nuova condotta che abbiamo posato sotto il sedime dell’ex ferrovia” aggiungendo che “questo significa che in caso di rotture sulla vecchia tratta, quest’estate non verrà a mancare l’acqua né a Imperia né nel Golfo Dianese”.

E’ proprio sull’allaccio dell’acquedotto Roja Bis alla nuova condotta che si sono concentrate le indagini. Secondo gli organi inquirenti gli indagati “attestavano falsamente […] l’esito positivo del collaudo dell’opera realizzata, esito positivo attestato falsamente anche nel più generale e finale ‘Certificato di Collaudo Tecnico Amministrativo’ […] emergendo invece successivamente dagli accertamenti e dal sopralluogo tecnico esperito in data 20/10/21, che la condotta in questione non risultava, come previsto nel relativo progetto e nel citato contratto di appalto, collegata alla rete idrica “Roja 1” con tubo da 800 mm a tubo da 500 mm, bensì soltanto provvisoriamente allacciata con due tubi da 150 mm e per tale motivo non funzionante”.

Secondo gli inquirenti, inoltre, gli indagati “inducendo in errore il Comune di Imperia, mediante il falso certificato di collaudo del 31/3/21, circa la funzionalità dell’opera, procuravano un ingiusto profitto alla ditta appaltatrice, cui tali lavori venivano regolarmente liquidati con provvedimento di liquidazione del 5/7/2021 (relativo anche ad altre lavorazioni)”.

In sostanza, secondo l’ipotesi accusatoria, la nuova condotta dell’acquedotto, nel tratto Lungomare Vespucci-Rabina, sarebbe stata collaudata, e i lavori regolarmente pagati dal Comune di Imperia, senza che in realtà fosse terminata. Un’opera, in base alle indagini della Procura, non funzionante, tanto che nell’estate del 2022 Imperia e Golfo Dianese, a differenza di quanto auspicato dal Sindaco Scajola (“in caso di rotture sulla vecchia tratta, quest’estate non verrà a mancare l’acqua né a Imperia né nel Golfo Dianese”), hanno dovuto fare i conti con rotture e crisi idrica

 

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